Commozione e ricordo che si fondono nella memoria di due vittime del dovere. A Monteroni d’Arbia si è celebrato il 42esimo anniversario dell’uccisione dei carabinieri Euro Tarsilli e Giuseppe Savastano, avvenuta il 21 gennaio 1982 per mano di alcuni terroristi di Prima Linea. Tra i momenti più toccanti la deposizione delle corone di alloro al monumento dedicato alla memoria dei due militari, insigniti della Croce al valor militare. Oltre alle autorità civili e militari e gli alunni della scuola secondaria di primo Grado ‘Renato Fucini’, presenti anche i parenti dei giovani carabinieri uccisi a seguito di una sparatoria.
“Quando è successo sono andata via di testa – racconta Greta Attiliana, madre di Euro Tarsilli – non sentivo più il modo di vivere, il cuore era morto. Era il mio unico figlio e per me era come una sorella, ci confidavamo tutto, senza di lui mi sentivo morire”.
“Tornare qui ci fa rivivere il dramma – aggiunge la sorella di Giuseppe Savastano, Claudia – fu uno choc per tutti”, “E’ un dolore che non finirà mai, ma vedere tante persone che lo ricordano ci fa piacere e andare avanti, il loro sacrificio non è stato vano” le fa eco l’altra sorella Marzia.
Non solo il ricordo ma anche l’insegnamento, ai giovani studenti e a tutta la cittadinanza, come testamento di due giovani Carabinieri uccisi per mano del terrorismo. A commemorare Euro Tarsilli e Giuseppe Savastano anche le più alte cariche di autorità militari e civili,
“E importante ricordarli per le vittime, per far sì che il loro sacrificio non sia vano – commenta il comandante provinciale dei Carabinieri senesi colonnello Angelo Pitocco – li definisco eroi, martiri per la democrazia, due carabinieri strappati ai loro cari, si sono immolati per un bene supremo. E’ importante la presenza delle scolaresche, devono prendersi cura della nostra democrazia”.
“La libertà è il dono più grande – conclude il sindaco Gabriele Berni – Monteroni non dimentica, i principi della libertà hanno radici profonde nella nostra comunità grazie anche al sacrificio di Euro e Giuseppe”.