Monteroni d'Arbia, torna la Pink Parade a sostegno di Fondazione Veronesi e della ricerca sui tumori femminili

Il ricavato sarà devoluto a Fondazione Veronesi per contribuire all’avviamento e implementazione di una piattaforma innovativa sul tumore al seno

Di Simona Sassetti | 23 Ottobre 2024 alle 16:30

Un fiume rosa, quello che inonderà domenica 29 ottobre Monteroni d’Arbia. È la PittaRosso Pink Parade, una camminata di 5 km a sostegno della Fondazione Veronesi, in onore del mese della prevenzione. Anche quest’anno le iscrizioni hanno raggiunto cifre da record, registrando un ulteriore aumento rispetto alla scorsa edizione di partecipanti, a testimonianza del sempre maggiore interesse e sostegno verso questa importante causa e della missione che rappresenta: sensibilizzare e raccogliere fondi per la prevenzione e la ricerca sui tumori femminili.

L’appuntamento vedrà il ritrovo alle ore 9.30 in Piazza della Resistenza e partenza alle ore 10 per un percorso che attraverserà il paesaggio delle Crete Senesi nelle zone circostanti Monteroni d’Arbia. In Piazza della Resistenza sarà presente anche Campagna Amica di Coldiretti.  Rispetto all’anno scorso il percorso non passerà dalle strade bianche, ma dalla via Francigena, attraversando il crinale che da Monteroni porta a Radi in direzione Siena. A livello nazionale la passeggiata si è svolta domenica 20 ottobre, ma a Monteroni d’Arbia è stata rinviata di sette giorni per alcuni motivi logistici legati all’Eco Maratona del Chianti, presente in quel giorno sul territorio senese.

“Speriamo che il tempo ci voglia bene, ma anche in caso di pioggia partiremo con tanto entusiasmo – spiega a Siena Tv Laura Ceccarelli, referente provinciale Fondazione Umberto Veronesi e coideatrice Pittarosso Pink Parade –. Abbiamo raggiunto un boom di iscritti, ormai è un evento che coinvolge tutta la provincia. Il ricavato sarà devoluto a Fondazione Veronesi per contribuire all’avviamento e implementazione di una piattaforma innovativa sul tumore al seno, il cui obiettivo principale è quello di personalizzare sempre di più la presa in carico delle donne con diagnosi di tumore al seno positivi agli ormoni e negativi a HER2 (HR+/HER2-) in fase iniziale. Attraverso la tipizzazione genetica dei tumori delle singole pazienti, l’obiettivo è capire quali pazienti possono evitare la chemioterapia adiuvante a seguito di intervento chirurgico di rimozione e radioterapia, mantenendo inalterate le probabilità di superare la malattia ma riducendo gli effetti collaterali delle cure e migliorando la qualità della vita”.

Simona Sassetti

Nasce a Siena nel 1991, lavora a Siena Tv dal 2016. Ha scritto prima sul Corriere di Siena, poi su La Nazione. Va pazza per i cantanti indie, gli Alt-J, poi Guccini, Battiato, gli hamburger vegani, le verdure in pinzimonio. È allergica ai maschilismi casuali. Le diverte la politica e parlarne. Ama il volley. Nel 2004 ha vinto uno di quei premi giornalistici sezione giovani e nel 2011 ha deciso di diventarlo



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