Monteroni non dimentica. Il ricordo dei carabinieri uccisi dai terroristi di Prima Linea

Sentita cerimonia a 43 anni da quel 21 gennaio 1982, quando a Monteroni d’Arbia i Carabinieri Euro Tarsilli e Giuseppe Savastano furono uccisi da un commando di terroristi di “Prima Linea”

Di Simona Sassetti | 21 Gennaio 2025 alle 14:30

Sono già trascorsi 43 anni da quel 21 gennaio 1982, quando a Monteroni d’Arbia i Carabinieri Euro Tarsilli e Giuseppe Savastano furono uccisi da un commando di terroristi di “Prima Linea”.  Stamani si è svolta la cerimonia in loro ricordo.  Tra i momenti più toccanti la deposizione delle corone di alloro al monumento dedicato alla memoria dei due militari, insigniti della Croce al valor militare e i pensieri raccolti dagli studenti delle scuole medie “R. Fucini”. “Ci siamo molto emozionate nell’ascoltare i pensieri di così tanti ragazzi. E’ importante ricordare quanto è successo – afferma la sorella di Giuseppe Savastano, Marzia –. Vedere tante persone che lo ricordano ci fa piacere e andare avanti, il loro sacrificio non è stato vano”. “La nostra comunità non dimentica – aggiunge  il sindaco Gabriele Berni – ed è fondamentale anche la partecipazione delle scuole perchè i valori importanti sui quali si basa la nostra democrazia, la convivenza e la libertà non sono scontati e non sono tali per sempre. Questa giornata serve a rafforzare i nostri valori e ricordarci che bisogna prendersene cura”.

Era l’ultima coda di quel drammatico periodo passato alla storia come “gli anni di piombo”. Proprio quella mattina, una cellula eversiva aveva compiuto una rapina in una filiale della Banca Monte dei Paschi alla periferia di Siena. Il Comandante della Stazione Carabinieri di Murlo, Maresciallo Augusto Barna e i due giovanissimi carabinieri della Stazione di Monteroni, informati via radio dell’evento dalla centrale operativa, sulla base dell’intuizione che i malfattori avessero potuto darsi alla fuga a bordo della “corriera” che effettuava servizio di linea nella tratta fra Siena e Montalcino, la andarono a fermare.

Il Maresciallo Barna salì sul pullman a bordo del quale vi erano circa 30 viaggiatori, mentre Euro Tarsilli e Giuseppe Savastano, giovani Carabinieri di leva, gli davano copertura posizionandosi ai lati del mezzo. Il sottufficiale individuò due persone sospette, quelle giuste, un uomo e una donna, e li invitò a scendere dalla corriera per il controllo dei documenti e la verifica di eventuali precedenti penali. Mentre i due scendevano dal mezzo, controllati dal Maresciallo Barna, un terzo uomo si accodava al gruppo. All’improvviso estrasse una pistola che nascondeva dietro la schiena ed esplose una serie di colpi all’indirizzo dei militari che, immediatamente caddero, colpiti a morte. I due giovani martiri avevano forse indugiato nello sparare per il timore di colpire i passeggeri del mezzo pubblico. Il Maresciallo Barna, invece, rispose al fuoco uccidendo un terrorista e ferendone un altro ma, a sua volta colpito, riuscì a trovare riparo in un caseggiato vicino. Il malvivente ucciso, trovato in possesso di 2 carte d’identità false, verrà successivamente identificato in Lucio Di Giacomo – nome di battaglia “Olmo” – appartenente all’organizzazione comunista combattente “Prima Linea”. La donna fatta scendere dal pullman, dopo la sparatoria alla quale presumibilmente anche lei aveva preso parte, risalì sull’autocorriera invitando alla calma i passeggeri, con le seguenti parole: “state fermi e non vi facciamo nulla. Siamo di Prima Linea”. Successivamente, invitò un’altra giovane donna, rimasta sull’automezzo, a prendere la borsa con i soldi della rapina e a scendere. Il Commando si ricompose all’esterno e si allontanò in direzione di Buonconvento, a bordo di un automezzo abbandonato sulla strada dal proprietario, terrorizzato per quanto accaduto. I terroristi troveranno asilo dapprima in una casa disabitata di Civitella Paganico, località Monte Verdi, e da lì, accompagnati da un ostaggio, cercheranno di arrivare a Grosseto.

Ad Arlena di Castro (VT), due Carabinieri della vicina stazione di Piansano, avendoli intercettati, intimarono loro l’alt e ingaggiarono un conflitto a fuoco. I sei scapparono per i campi, lasciando un po’ di armi, la refurtiva e l’ostaggio che confermava il ferimento della terrorista al fianco e a una spalla. Verranno, in seguito, catturati. L’uomo fatto scendere dal Sottufficiale dalla corriera per gli accertamenti veniva riconosciuto nel terrorista di “Prima Linea” latitante, Daniele Sacco Lanzoni, mentre le due donne del Commando verranno successivamente identificate nelle terroriste latitanti Susanna Ronconi e Sonia Benedetti.

“Giuseppe e Euro sono due eroi per noi– commenta il comandante provinciale dei Carabinieri Angelo Pitocco –, due vittime del dovere, due carabinieri strappati ai loro cari per mano di sei terroristi.  Sono passati 43 anni ma oggi più che mai è impresso in noi il nostro e giuramento e la nostra preghiera:  testimoniare, con la fedeltà fino alla morte, l’amore a Dio e ai fratelli italiani”.

 

Simona Sassetti

Nasce a Siena nel 1991, lavora a Siena Tv dal 2016. Ha scritto prima sul Corriere di Siena, poi su La Nazione. Va pazza per i cantanti indie, gli Alt-J, poi Guccini, Battiato, gli hamburger vegani, le verdure in pinzimonio. È allergica ai maschilismi casuali. Le diverte la politica e parlarne. Ama il volley. Nel 2004 ha vinto uno di quei premi giornalistici sezione giovani e nel 2011 ha deciso di diventarlo



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