Monti Bond, improcedibile ricorso Codacons

Di Redazione | 20 Febbraio 2017 alle 18:31

Monti Bond, improcedibile ricorso Codacons

Il Tar Lazio decide che il ricorso è improcedibile

La Commissione Europea nel 2013 ha autorizzato gli interventi di aiuto di Stato in favore di Monte dei Paschi di Siena; e questo rende improcedibile il ricorso amministrativo con il quale il Codacons contestava i cosiddetti ‘Monti-Bond’ emessi in favore della banca. L’ha deciso il Tar del Lazio con una sentenza d’improcedibilita’.

L’Associazione dei consumatori si era rivolta al tribunale amministrativo per sollecitare l’annullamento della delibera adottata dal direttorio della Banca d’Italia nel gennaio 2013 con la quale fu espresso parere favorevole all’emissione da 3,9 miliardi in favore di Mps. Furono articolate censure – ne da’ conto il Tar nella sentenza – “di violazione delle norme costituzionali, in assenza di ragione di urgenza per un intervento di sostegno finanziario, nonche’ delle regole comunitarie e delle decisioni della Commissione che vietano aiuti di Stato incompatibili con le regole del mercato comune, nonche’ per falsita’ dei presupposti, poiche’ la situazione di sofferenza finanziaria non derivava da una gestione sana e fisiologica, ma da operazioni opache di mala gestio”.

Per i giudici amministrativi “il ricorso e’ oramai improcedibile per sopravvenuta carenza di attuale interesse alla decisione”.

Essendo “il nucleo della controversia rappresentato dalla contestata compatibilita’ comunitaria dell’intervento di sostegno finanziario alla banca Monte dei Paschi di Siena“, e’ stato considerato dal Tar che “l’intervento della Commissione Europea ha autorizzato in via definitiva gli interventi di aiuto di Stato in favore di Mps introducendo modifiche agli accordi pregressi” e “il nuovo patto di ristrutturazione del debito, al quale ha partecipato anche il Codacons, ha introdotto significative modifiche delle condizioni originarie, in grado di superare i profili di criticita’ avverso i quali era diretto l’originario mezzo di gravame”.

In piu’, “l’esaurimento dell’intera operazione finanziaria, con la restituzione integrale della somma erogata dallo Stato, comprensiva di interessi adeguati, rende priva di attuale interesse alla decisione la presente controversia, fondata sul pericolo di un ingentissimo danno erariale derivante dall’intera operazione di erogazione dei cd. Monti bond, da ritenersi oramai definitivamente scongiurato con la restituzione del prestito sottoscritto dal MEF in favore di MPS fra il giugno ed il luglio 2015”



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