Ciò che aleggiava da un po’ di tempo era rivedere la moto del team senese salire sul podio della MotoGP, ma la gara di Barcellona è stata molto più entusiasmante di quanto ci s’attendesse, dopo alcune occasioni sfuggite
Jorge Martìn, che da inizio campionato faticava a trovare la costanza in gara, ha finalmente fatto il salto necessario già dalle qualifiche, siglando il quarto tempo. Johann Zarco, più costante e concreto, ha invece confermato quello che ormai era un risultato che sentiva alla portata. Partiti molto bene dalla seconda fila, sono stati abili a imboccare la prima curva, stando alla larga dall’insidiosa bagarre dove tre dei protagonisti sono scivolati, spalancando le pista ai due Ducatisti.
Veloci e attenti, la coppia Pramac si è quindi messa a tallonare il duo di testa composto da Quartararo e Aleix Espargaro. Agganciando l’Aprilia a inizio gara, Jorge ha superato il connazionale, mantenendosi al secondo posto fino a quattro giri dalla fine, quando la Ducati numero 89 è ritornata in terza posizione con Zarco a rimorchio e con il campione in carica saldamente al comando con quasi sei secondi di vantaggio, tutto sembrava deciso.
All’ultimo giro, la clamorosa svista di Espargaro, scansatosi convinto che la gara fosse terminata, ha permesso ai suoi inseguitori di superarlo e acciuffare un doppio meritatissimo podio, proprio sul finale. Un risultato carico di significati, dove le due Ducati della squadra diretta da Paolo Campinoti e Claudio Calbresi, hanno sbaragliato le altre scuderie della marca bolognese mostrandosi le migliori di questo GP. Ma se Zarco terzo, aveva già in più occasioni fatto pensare che questo piazzamento sarebbe arrivato, per Martìn secondo al traguardo, è la giusta e sofferta rinascita che il team auspicava dopo gare difficili.
Con un bottino complessivo di 36 punti, Zarco sale a quota 91 in quarta posizione. Più staccato Martì che recupera sugli avversari e si colloca dodicesimo a 51 punti.
Alex Ricci
