“Sono qui per offrire la mia candidatura per le amministrative 2023, sono un candidato civico ma il mio non è un civismo contro i partiti”. Così Emanuele Montomoli, docente universitario e fondatore e responsabile scientifico di VisMederi, ha lanciato la propria corsa alle amministrative per il Comune di Siena. Presentato anche il simbolo della lista fatto di colori e persone “come riferimento ai valori fondanti di dialogo, senso civico, spirito di comunità e inclusione”, ha spiegato.
Una candidatura lanciata anzitempo rispetto a quanto previsto, “Volevo annunciarla a novembre, nel giorno dei Santi – ha detto – ma è stata una scelta strategica anticiparla ad oggi in piena campagna elettorale per le politiche perché non voglio essere condizionato dai risultati e dai partiti”.
Porte aperte ai partiti, dunque, “ma soprattutto alle persone; non credo che dal Pd possano venire a incontrarmi e dal centrodestra so che ci sono tanti scontenti dell’attuale amministrazione, quindi molto dipenderà cosa sceglieranno di fare con De Mossi”. Guai a chiedergli se sarà il candidato degli scontenti, “quello no – ha precisato -, punto molto su quel 44% di elettori che alle ultime elezioni non è andato a votare”. “Punto sulla credibilità della persona più che sui partiti” ha poi chiosato.
“Le promesse non le faccio, punto ad essere più pragmatico possibile e condurrò una campagna elettorale non urlata – ha spiegato Montomoli durante la conferenza stampa di presentazione -. Mi definisco un innovatore e se eletto sindaco voglio far correre Siena alla velocità del resto del mondo”.
Il candidato sindaco ha poi parlato di quelli che ritiene asset strategici per la città e dell’importanza del coinvolgimento dei giovani e della sicurezza infrastrutturale negli edifici scolastici “e anche a palazzo comunale”. Tra gli asset strategici inevitabile il riferimento al settore della ricerca e delle scienze della vita, e sul biotecnopolo “io credo che il Comune dovrebbe stanziare subito 400mila euro per diventare socio”.
Il primo passo è fatto, dunque, ed è stato mosso volutamente anzitempo. Per scombinare i piani dei partiti alle prese con la campagna elettorale per le politiche e per minare l’unione delle coalizioni? Presto si saprà, prima di novembre, prima del giorno dei Santi.
Cristian Lamorte