“Abbiamo pensato di riportarlo “a casa”, quella che lui percepiva come casa, dove ha lavorato tanti anni e, dopo quest’ultimo periodo un po’ triste di affaticamento e scompensi di salute che ha accusato come conseguenza di una caduta. Lo abbiamo portato dove lui voleva tornare e concludere il suo viaggio circondato dall’affetto di tutti noi, compresa l’Università che si è stretta intorno a lui”.
Queste le parole commosse di Aldo Berlinguer, figlio dell’ex ministro, docente e Rettore dell’Ateneo senese Luigi Berlinguer, deceduto ieri al policlinico delle Scotte di Siena dove era ricoverato, stamani all’apertura della camera ardente nell’aula magna storica del Rettorato.
“Non sta a me ricordare le tante cose che ha fatto mio padre – ha aggiunto -. Posso solo dire che siamo stati sommersi dai messaggi provenienti da tutti i mondi che lui ha attraversato ed è questo il momento in cui ci si rende conto di quanti sono questi mondi: dalle università, le istituzioni anche europee, la politica, la giustizia. Già solo il ricevere tutti questi messaggi di affetto riflette le esperienze che ha fatto sin da ragazzo, nella sua Sassari”.
