Nuovo colpo di scena nelle indagini sulla morte di David Rossi, il responsabile della comunicazione di Banca Mps deceduto la sera del 6 marzo 2013 dopo essere volato giù dalla finestra del suo ufficio a Rocca Salimbeni. La Procura di Genova ha rinviato a giudizio il colonnello Pasquale Aglieco, all’epoca dei fatti comandante provinciale dei carabinieri di Siena e oggi in pensione e residente ad Hammamet, che secondo i magistrati genovesi avrebbe mentito e depistato le indagini.
Aglieco infatti aveva raccontato di essersi trovato sul posto per caso, di essere uscito di casa (che era in tutt’altra zona della città) per andare a comprare le sigarette e di essere arrivato alla sede del Monte dei Paschi di Siena, in Piazza Salimbeni, seguendo una volante che passava a sirene spiegate. Secondo i pm invece il colonnello arrivò sul posto per primo, perché informato da qualcuno all’interno della Banca e per diverse ore coordinò il sopralluogo entrando anche nella stanza di Rossi, ma tutto questo non è presente nei verbali, firmati peraltro dalla Polizia e non dai carabinieri.
Il ruolo di Aglieco, che era l’ufficiale dei carabinieri di Siena più alto in grado, è emerso nel 2021, quando fu sentito dalla prima commissione parlamentare d’inchiesta sulla morte di David Rossi.
L’ex comandante fornì una versione “alternativa” del sopralluogo, che portò poi i pm genovesi ad indagare per falso aggravato i tre pm senesi presenti sul posto: Nicola Marini, Antonino Nastasi e Aldo Natalini. A loro infatti l’ex comandate aveva attribuito azioni che avrebbero compromesso la scena, come la manipolazione del cestino con i fazzolettini sporchi di sangue, l’uso della sedia e del mouse della vittima. E uno dei magistrati, secondo Aglieco, avrebbe addirittura risposto al telefono di Rossi.
L’inchiesta è stata poi archiviata e ora a processo andrà proprio Aglieco: la prima udienza il 1 aprile.