“Non ho mai avuto dubbi che si sia trattato di suicidio, l’omicidio, sinceramente non riesco ad immaginarmelo”. E’ quanto ha detto l’ex amministratore delegato Fabrizio Viola oggi, nell’attesissima audizione di fronte alla commissione parlamentare d’inchiesta sulla morte di David Rossi.
“D’altro canto devo dire che David era una persona molto sensibile – ha aggiunto Viola – e che in quel periodo era decisamente sotto stress. Ma non avrei mai detto che la sua sensibilità lo avrebbe portato a fare quel gesto”.
L’ex dirigente è poi tornato sulla mail con oggetto “Help”, quella in cui David in sostanza annunciava il suicidio, ribadendo di non averla vista sul momento.
“Io non ricordo di aver visto quella mail il 4 marzo. Ero in vacanza a Dubai e comunicavo con una linea che andava e veniva, come conferma il black out di quattro ore nel nostro scambio. Probabilmente, dato che le mail sono state scaricate tutte insieme, mi è sfuggita. Potete immaginare come mi sono sentito quando l’ho riletta dopo la tragedia”.
All’inizio della sua audizione Viola ha descritto il momento difficile che stava attraversando Banca Mps dal punto di vista patrimoniale, finanziario ed economico quando si è insediato nel maggio del 2012 come Ad, per inquadrare il contesto in cui si sono svolti i fatti.
“Non c’è ombra di dubbio che il livello di complessità che il management della banca doveva gestire era straordinario – ha ricordato -, così come i livelli di stress, tanto che ho chiesto il supporto di una “coach”, la dottoressa Carla Ciani.
Questa tragedia mi ha colpito da un punto di vista umano e ancora oggi mi crea turbamento – ha confessato Viola ai commissari -. Non solo mi rimbombano in testa le parole di quella mail, ma anche di tutto quello che c’era intorno.
Paradossalmente preferisco parlare delle vicende giudiziarie, Alexandria e Santorini, piuttosto che di questa vicenda che non riesco ad affrontare”.