Morte sul lavoro di Manuel Cavanna, accolti i due patteggiamenti

Accolti patteggiamenti da 1 anno e 7 mesi e un anno e 6 mesi per il datore di lavoro e il proprietario del mezzo su cui è avvenuta la tragedia, entrambi accusati di omicidio colposo

Di Claudio Coli | 15 Gennaio 2025 alle 14:30

È stata definita processualmente la tragica vicenda di Manuel Cavanna, il 23enne meccanico dell’aretino rimasto ucciso sul lavoro in località le Tre Berte (Montepulciano), presso la “Elle Emme”, lo scorso 19 aprile 2024, dopo essere stato colpito mortalmente al petto da un tubolare di ferro piegatosi nel corso di una lavorazione.

Il gup Minerva, valutando la congruità della pena, ha accolto la richiesta di patteggiamento concordata tra la Procura di Siena e i difensori dei due indagati emersi al termine dell’inchiesta, uno era il datore di lavoro del giovane, l’altro il proprietario del mezzo su cui è avvenuta la tragedia. 

Per il primo, accusato di omicidio colposo con l’aggravante del mancato rispetto delle normative sulla sicurezza sul lavoro, è stato definito un patteggiamento da 1 anno e 7 mesi, per il secondo è stato accolto un accordo tra le parti da 1 anno e 6 mesi. Il risarcimento alla famiglia di Cavanna sarà successivamente stabilito in sede civile.

Claudio Coli

Nato a Siena il 20-07-1990, è iscritto all'ordine dei giornalisti come giornalista pubblicista dal 25 marzo 2013. Ha iniziato a scrivere di sport, in particolare di pallacanestro, seguendo l'epopea della Mens Sana Basket negli anni duemila. È poi passato alla cronaca locale e da alcuni anni si occupa anche di cronaca nera e giudiziaria.



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