I tifosi piangono la morte di Olinto
Difficile pensare al Rastrello senza Olinto. Con quel suo sorriso buono, sempre gioviale, al Rastrello ce lo trovavi ogni giorno. Il suo regno era il campo di gioco, quel manto che curava quasi filo per filo. Si arrabbiava solo se qualcuno metteva in discussione quel tappeto perfetto, come fece Capello nel 2003, quando il Siena fermò la Roma ed il mister dette la colpa all’erba troppo alta. Eh sì, quella volta Olinto ci rimase proprio male.
Per tanti anni aveva lavorato come calzolaio in Pantaneto, ma la passione per il Siena c’era sempre stata e ogni momento libero era per dare una mano in società. Da qualche anno aveva passato la mano, ma non si perdeva un appuntamento della sua Robur. C’era anche all’ultima partita casalinga, perchè qualche acciacco c’era, ma niente che lo potesse tenere lontano dalla sua passione.
Il suo cuore si è fermato all’improvviso, a metà pomeriggio di un martedì quasi invernale. Ed un velo di tristezza ha coperto il suo campo ed il cuore di tutti coloro che amano il Siena e chi l’ha fatto grande.
