Possibile aiuto di Stato per Mps
La Bce avrebbe respinto la richiesta di Mps di concedere piu’ tempo per l’aumento di capitale. Lo si apprende da fonti finanziarie. L’istituto senese aveva chiesto 20 giorni in piu’ visto il mutato contesto per l’esito del referendum. L’amministratore delegato di Mps, Marco Morelli e il presidente dell’istituto, Alessandro Falciai hanno partecipato proprio stamattina ad una riunione al ministero dell’Economia alla quale oltre al ministro Pier Carlo Padoan erano presenti anche gli advisor Jp Morgan e Mediobanca. Secondo quanto hanno precisato fonti del Mef, l’incontro e’ servito per fare il punto della situazione e non si sarebbe parlato di decreto.
Il no della Bce alla richiesta di Mps alla prorogare al 20 gennaio il termine per l’aumento di capitale rende di fatto impossibile realizzare la ricapitalizzazione sul mercato, secondo quanto previsto dal piano messo a punto dagli advisor Jp Morgan e Mediobanca. Per mettere in sicurezza Mps e aiutarlo a raccogliere capitali servira’ dunque l’intervento dello Stato, con il Tesoro al lavoro per un decreto legge che potrebbe vedere la luce nel fine settimana. Ma al salvataggio del Monte dovranno con ogni probabilita’ contribuire anche i titolari delle obbligazioni subordinate emesse dalla banca.
Mps dovrebbe tenere un cda nel pomeriggio per prendere atto della bocciatura della Bce alla richiesta di proroga dell’aumento, al momento non ancora formalizzata alla banca, e per decidere il da farsi. La riunione, a quanto si apprende, sarebbe in agenda alle 16:30 ma la situazione resta fluida. Mps crolla a Piazza Affari tra continue sospensioni. Il titolo e’ arrivato a perdere il 10,5% prima di tornare in asta di volatilita’. La Bce non avrebbe concesso la proroga per chiudere l’aumento di capitale da 5 miliardi di euro richiesta dal Cda.
“L’intervento dello Stato su Mps? Puo’ servire. Senza esagerazioni stataliste, ma credo possa essere la giusta risposta ai problemi che stiamo incontrando”. Cosi’ Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana a SkyTg24. “Mps e’ probabilmente la piu’ antica banca che ci sia al mondo- ricorda Rossi- non mi dispiace se ci sara’ un intervento che salvi la banca, tuteli la presenza sul territorio e la salvi da gruppi finanziari multinazionali”. Per Rossi c’e’ stato un esempio in passato “nell’esperienza americana di Bush”, quando fu rilevato il capitale delle banche mettendo i costi del management sotto controllo. “Le banche sono state sanate e rivendute, lo Stato cos’ ci ha guadagnato anche qualcosa. Forse, qualcosa del genere, poteva essere fatta da noi anche ai tempi di Monti”, termina.
S”e dovesse essere confermata la decisione della Bce di non concedere a Mps la proroga per l’aumento di capitale, saremmo davanti a una presa di posizione irresponsabile, folle, arrogante, ai limiti della provocazione”. Lo dichiara Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi, ricordando che “in ballo” ci sono “i destini di 26mila dipendenti e delle loro famiglie e di oltre 5 milioni di clienti”. “A questo punto – aggiunge – diventa indispensabile che venga nominato subito un nuovo Governo e che soprattutto rimanga ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, l’unico che potrebbe gestire una situazione cosi’ complessa e difficile e che potrebbe, insieme all’amministratore delegato di Mps Marco Morelli, riuscire entro la fine dell’anno a raccogliere investitori per ricapitalizzare il gruppo con 5 miliardi”. Di fronte all’atteggiamento della Bce per Sileoni “sarebbe auspicabile che le forze politiche italiane facessero fronte comune perche’ se cade il gruppo Mps non andra’ in crisi solo il settore bancario italiano, ma l’intera economia del nostro Paese”
“La Bce non concede altro tempo al sistema bancario italiano. Monte Paschi di Siena può essere ora salvata solo da un aiuto dello Stato, in modo da non applicare il bail-in ai piccoli risparmiatori come successo un anno fa. Questo intervento dev’essere fatto a deficit, come da sempre ripete il Movimento 5 Stelle e come, finalmente, sembra si stia discutendo a livello istituzionale. Non è il momento di avere paura dell’Unione Europea e di una possibile procedura d’infrazione: le conseguenze di un bail-in disordinato sarebbero a dir poco disastrose, quasi apocalittiche considerando le dimensioni di Mps”. Lo sollecita il MoVimento Cinque Stelle, con un post sul blog di Beppe Grillo. “Abbiamo il dovere – si legge nel post firmato dall’eurogrupo M5s- di applicare l’articolo 47 della Costituzione italiana e di battere i pugni sul tavolo a Bruxelles, altri Paesi come Francia e Spagna lo hanno già fatto “fregandosene” dei problemi sul deficit. Un Governo legittimato dal popolo l’avrebbe fatto anche nel caso di Banca delle Marche, CariFerrara, Banca Etruria e CariChieti”.