La Procura di Milano ha chiesto il rinvio a giudizio degli ex presidenti di Monte dei Paschi di Siena Alessandro Profumo e Massimo Tononi, dell’ex amministratore delegato Fabrizio Viola e dell’ex dirigente contabile Arturo Betunio, nell’ambito del terzo filone di inchiesta sulla contabilizzazione dei crediti deteriorati dell’istituto toscano, ossia di quei prestiti che la banca non riesce a ottenere la restituzione, del tutto o in parte. Ammonterebbero a 11,42 miliardi di euro le rettifiche sui crediti non correttamente inserite in bilancio tra il 2012 il 2015, secondo una perizia affidata ai professionisti Gian Gaetano Bellavia e Fulvia Ferradini dal giudice per le indagini preliminari (gip) dopo aver rigettato un’iniziale richiesta di archiviazione avanzata dai magistrati milanesi.
I quattro indagati sono accusati a vario titolo di false comunicazioni sociali, falso in prospetto e manipolazione del mercato. È stata invece stralciata la posizione della banca stessa, sotto indagine per la legge sulla responsabilità amministrativa degli enti
“Sono tranquillo. Ho operato correttamente, nel pieno rispetto del (mutevole) quadro normativo e sempre nell’ambito di un proficuo e condiviso confronto con le Autorità di controllo, ha subito commentato Alessandro Profumo.
Il filone d’inchiesta sulla banca senese, il terzo a Milano, è stato condotte dal Nucleo speciale di polizia valutaria della Gdf, ed è relativo “ai bilanci ed alle comunicazioni al mercato per gli anni 2014/2015/2016″con riferimento alla “relazione semestrale pubblicata il 29 luglio 2016”. Sulla delicata vicenda il gip Guido Salvini, dopo aver rigettato una richiesta di archiviazione proposta da altri pm, aveva disposto una perizia chiedendo a Gian Gaetano Bellavia e Fulvia Ferradini di verificare la corretta contabilizzazione delle rettifiche in base ai risultati di tre ispezioni di Bankitalia e Bce tra il 2012 e il 2017. I due professionisti, in circa 6 mila pagine, avevano concluso che, tra il 2012 e il 2015, l’istituto di credito senese non aveva contabilizzato tempestivamente nei propri bilanci rettifiche su crediti per complessivi 11,42 miliardi di euro. Lo scorso maggio, infine, i commercialisti Stefania Chiaruttini e Luca Minetto hanno depositato una consulenza per conto dei due pubblici ministeri. Originariamente il numero degli indagati era maggiore, ma per molti la posizione è stata stralciata in vista di una richiesta di archiviazione.