Equita suggerisce un’accorpamento con Bpm, Bper, Carige e Creval
Continua a far discutere la situazione economica di Mps, alle prese col difficile percorso di risanamento in seguito all’intervento statale. Dopo le previsioni di Credit Suisse di un bilancio rosso da oltre 3 miliardi per il 2017, l’ultima proposta arriva da Equita, società guidata da Francesco Perilli, specializzata in consulenza finanziaria, intermediazione per clienti istituzionali, ricerca azionaria, corporate broking, consulenza sui mercati azionari e del debito, per una clamorosa ipotesi di fusione tra le banche più in difficoltà e sottoposte a stress test: Mps, Banco Bpm, Bper, Carige e Creval.
Secondo Equita si arriverebbe a un maxi-polo del credito che unirebbe i punti di forza dei diversi istituti e risolverebbe in un colpo solo le difficoltà che ognuno degli istituti sta affrontando. Secondo Finanza Report, il broker vede la necessità di disboscare la foresta di istituti di medie dimensioni grazie al ruolo che potrebbe avere lo Stato attraverso la controllata Mps. Equita cita in particolare gli oltre 3 miliardi di euro di crediti fiscali della banca senese e il miliardo di Carige e Creval. La somma di 4 miliardi potrebbe essere utilizzata come “cuscinetto di capitale” per le attività di riduzione dei rischi di Banco Bpm e Bper. L’esempio da seguire sarebbe quello di Iccrea per l’aggregazione delle banche di credito cooperativo sotto il cappello di un’unica holding.