Partirà il primo settembre il confronto tra Mps e i sindacati del Monte sulla revisione del modello organizzativo della banca, necessaria per rimodellare le strutture e l’operatività di Siena al ridimensionamento degli organici previsto dal piano industriale.
Gli interventi, spiega il documento, “si concentrano sulla revisione degli assetti e su una migliore riallocazione delle risorse, in ottica di chiara assegnazione di responsabilità, avvicinamento delle strutture al territorio ed alla clientela e rapidità dei processi decisionali”. In particolare la manovra prevede “l’adeguamento dell’assetto organizzativo” delle strutture centrali “funzionali all’ottimizzazione dell’equilibrio degli organici Centro/Rete” e “modifiche agli assetti delle Filiali e dei Centri Specialistici”.
Dalle strutture centrali usciranno circa 1700 risorse, di cui 410 saranno riqualificate sulla rete, mentre la rete commerciale subirà un taglio di 2.100 risorse, emerge dal documento. Mps ha raggiunto un accordo con i sindacati per 3.500 uscite incentivate entro novembre, con una spesa una tantum stimata in 800 milioni di euro che verrà finanziata con l’aumento di capitale e risparmi annui stimati in 270 milioni.