Da un sondaggio interno risulta che il 50% del personale esprime malcontento per il meccanismo premiante su posizioni lavorative e bonus economici a discrezione dell’azienda. Il 60% ritiene obsoleta la piattaforma informativa
Il 50% del personale di Mps sostiene che non c’è abbastanza meritocrazia all’interno della Banca, specie per quanto riguarda il meccanismo discrezionale di promozioni, bonus e tantum in denaro. E’ il risultato di un sondaggio promosso dai vertici dell’istituto di credito tra i dipendenti, i cui dati sono stati resi noti agli stessi dall’ad Marco Morelli attraverso una lettera. Al sondaggio hanno risposto 17.947 impiegati su un totale di 23mila.
I lavoratori Mps lamentano un sistema premiante per posizioni in azienda e bonus, che prima, normato sindacalmente, riguardava indistintamente tutti i ruoli e gradi una volta raggiunti determinati risultati, e che ora è invece a totale discrezione dell’azienda (LEGGI QUI: https://www.radiosienatv.it/mps-chiude-le-filiali-promuove-49-nuovi-dirigenti-sindacati-scelte-inaccettabili-immorali/). Un tema sindacale storico molto sentito e percepito tra chi è impiegato in Mps. Insieme a questo, c’è un 66% che ritiene che all’interno del Monte non ci sia collaborazione.
Un altro aspetto emerso è la sfiducia verso la piattaforma informativa della banca: il 60% dei lavoratori la ritiene inadeguata, obsoleta e malfunzionante, con un malcontento generale che riguarda operatori e clienti. Anche qui i sindacati sono al lavoro dopo le voci su una possibile vendita del comparto IT, smentita per ora da Morelli.(LEGGI QUI: https://www.radiosienatv.it/mps-messi-vendita-servizi-informatici/)
Infine, il 70% del personale si è detto soddisfatto di lavorare a Mps, mentre un 30% ha detto di no (1 su 3), col 74% dei dipendenti che hanno espresso fiducia nell’ad montepaschino.
Claudio Coli