L’ammontare dell’aumento di capitale di Mps “lo vedremo con il piano industriale che riesaminerà la situazione di Mps sia in relazione agli sviluppi interni” che in relazione all’andamento “della nostra economia nel quadro internazionale”. Lo ha detto il ministro del Tesoro Daniele Franco in audizione su Mps di fronte alle commissioni Finanze di Camera e Senato.
“In questo momento” i 2,5 miliardi indicati nell’ultimo piano approvato “resta l’ultima cifra vedremo, in base al nuovo piano quale debba essere la cifra. In questo momento 2,5 miliardi di euro è la cifra ancora adeguata”.
Il ministro è stato anche interpellato in merito ai risultati conseguiti dall’ex ad Guido Bastianini, di cui il Mef ha promosso l’avvicendamento con Luigi Lovaglio a inizio anno.
“I risultati sono stati relativamente buoni ma nettamente meno buoni di quelli delle altre banche” e in parte “dovuti ad alcune componenti temporanee” – ha detto -. Non è che la banca l’anno scorso sia andata male (Mps ha chiuso il 2021 con 310 milioni di euro di utili, ndr), ma per uscire dalla situazione in cui Mps si trova serve uno sforzo accelerato e penso che il cda abbia individuato una persona che in passato è stata in grado di fare cose analoghe”, ha aggiunto Franco, sottolineando come il cambiamento sia avvenuto “all’unanimità”.
In merito alle richieste di chiarimento di alcuni parlamentari sulla posizione del Tesoro di fronte alle inchieste della magistratura sulle passate gestioni della banca, inclusa quella degli ex vertici, Alessandro Profumo e Fabrizio Viola, Franco ha dichiarato che “Ci sono accertamenti giudiziari sul passato vedremo il loro esito, vi sono perizie non concordi sul passato, ovviamente ne terremo conto. Questa è una lunga storia complicata, posso solo auspicare che per il futuro si garantisca la massima trasparenza e correttezza sul passato e che la magistrat faccia ciò che deve fare”, ha detto Franco. L’obiettivo di “avere un futuro una banca che funziona bene e sta sul mercato – ha aggiunto – è una garanzia per evitare distorsioni”.
Parlando invece del futuro della banca ha osservato: “Ci potrebbe essere un partner straniero come italiano, valuteremo strada facendo la bontà dei possibili partner” ma “è importante che qualsiasi sia il partner con cui Mps troverà un accordo in futuro, la soluzione sia tale da tutelare il rapporto con il territorio, il personale e il marchio di Mps”. Franco ha ricordato che le trattative con Unicredit sono naufragate anche per le “difficoltà” incontrate “sotto tutti questi profili”. “Che sia europeo o italiano si vedrà, l’importante è che questi aspetti siano salvaguardati.
L’eventuale cessione di sportelli o altre parti del Monte dei Paschi “deve essere valutata da Mps” secondo “una logica aziendale”. Per il Tesoro “è importante che la banca non sia spezzettata” e dunque sono ammessi “interventi selettivi, ma è importante che la banca resti nel suo complesso solida”.