Il cda di Mps oggi su Morelli
A dieci giorni dalla presentazione del piano industriale firmato dal nuovo a.d. Marco Morelli, oggi a Siena il cda di Mps valutera’ l’avanzamento dei lavori. Il nuovo capoazienda sara’ anche sottoposto a una sorta di esame. Come previsto dalla norma, infatti, entro un mese dalla nomina il board e’ chiamato a valutare i suoi “requisiti di professionalita’, onorabilita’, indipendenza, competenza e correttezza”. In attesa che Morelli scopra le carte sul ‘suo’ piano industriale, il vicepresident di Moody’s e analista senior sulle banche dell’area Emea, Carlo Gori, ha messo in guardia Siena sui rischi legati alla tempistica dell’aumento di capitale, che verra’ lanciato all’indomani del referendum costituzionale. “Ci sono quattro banche piu’ deboli – ha spiegato Gori – e sono Mps, Carige, Veneto Banca e Vicenza. Queste sono quelle che prima delle altre dovrebbero ridurre i deteriorati e per farlo dovrebbero andare a chiedere capitale. Questa ricapitalizzazione dipende dalla fiducia degli investitori e questa fiducia puo’ essere colpita da un ‘no’ al referendum e dalle eventuali dimissioni di Renzi, che potrebbero rendere un investitore estero piu’ nervoso e spingerlo a non partecipare all’aumento”. Secondo Gori, comunque, difficilmente si fara’ ricorso al bail-in: “E’ molto difficile politicamente – ha detto – pensiamo che l’ipotesi piu’ probabile sia quella di evitare le perdite sul retail”. Morelli sta lavorando per far si’ che la cifra dell’aumento di capitale sia molto inferiore a quei 5 miliardi indicati come tetto massimo dal piano di salvataggio presentato a luglio dall’ex amministratore delegato Fabrizio Viola. Per ottenere questo risultato i vertici della banca sono alla ricerca di uno o piu’ investitori e stanno definendo le modalita’ di conversione volontaria dei bond subordinati. Altro passaggio portante del Piano di salvataggio sara’ la vendita di 27,7 miliardi lordi di crediti in sofferenza. Uno degli acquirenti, il Fondo Atlante, ha comunicato di aver concluso la ‘due diligence’, confermando il proprio investimento di 1,6 miliardi di euro nella tranche ‘mezzanine’ alle condizioni “concordate con Mps”. Un’altra due diligence e’ in corso da parte delle banche che sottoscriveranno il prestito ponte da 5 miliardi. Secondo indiscrezioni, anche quella sta confermando le previsioni della banca senese.