No allo spezzatino della banca e difesa dell’occupazione. Lo ha ribadito il ministro Franco riferendo sul Monte dei Paschi in commissione finanze di camera e senato. Parole che sembrano suonare come il miglior auspicio per i lavoratori, per i sindacati, per le istituzioni senesi e toscane e per una città che ha fatto della difesa della sua banca il caposaldo di ogni possibile progetto futuro. Bene le parole ma servono i fatti, è la risposta a distanza che giunge dopo l’audizione da parte della Fisac Cgil.
“Le parole del ministro sono un buon inizio, la Fisac aziendale continua tuttavia a monitorare la situazione perchè a noi interessano soprattutto i fatti – ha dichiarato a Siena Tv Federico Di Marcello – e apprezzeremmo che quanto affermato dal ministro in commissione fosse detto direttamente anche alle organizzazioni sindacali di Mps, magari in un’interlocuzione che di fatto non c’è mai stata e che noi chiediamo da tempo”.
Tutto girerà intorno ad un nuovo piano industriale che il nuovo amministratore delegato Luigi Lovaglio dovrebbe licenziare tra giugno e luglio dopo un’intensa trattativa con l’Unione Europea.
“Continuiamo a chiedere più certezze in modo da tranquillizzare i lavoratori – ha aggiunto Di Marcello -. Non vogliamo dettare i tempi assolutamente a nessuno, ma è auspicabile che, in assenza di una strategia complessiva ben definita, non vengano fatte fughe in avanti rispetto, per esempio, alle riorganizzazioni aziendali che coinvolgono i lavoratori e che i lavoratori stessi potrebbero non capire”.
Il primo passo per intravedere un po’ più di chiarezza sul futuro della banca sarà comunque l’assemblea degli azionisti convocata per il 12 aprile. La prima per il neoarrivato a Rocca Salimbeni Lovaglio.
“Temo sia un’assemblea molto tecnica e poco risolutiva per lavoratrici e lavoratori. Spero possa aiutare a fare un po’ di chiarezza rispetto al futuro prossimo del Mps, indicando le tempistiche del piano industriale e della ricapitalizzazione”