Operazione lampo del ministero dell’Economia che vende un altro 12,5% di banca Monte dei Paschi e incassa 650 milioni di euro. Sul mercato sono finite oltre 157 milioni di azioni al prezzo di 4,1 euro l’una. L’operazione è stata conclusa in poche ore e porta la quota del ministero dell’Economia nel capitale azionario della banca dal 39,23% (cui era sceso a novembre dal 64,23%) al 26,73%. Lo scorso novembre il Mef aveva incassato circa 920 milioni, i proventi complessivi della vendita di azioni Mps raggiungono così gli 1,6miliardi di euro, comunque ben al di sotto di quei 7 miliardi spesi in questi anni dal Tesoro per le varie ricapitalizzazioni necessarie per tenere in piedi la banca.
Il collocamento fatto ieri dal Tesoro di azioni faciliterebbe la governance in una aggregazione bancaria, grazie alla riduzione della presenza dello Stato sotto la minoranza di blocco del 33,4% in assemblea, rendendo più vicina l’uscita completa concordata con l’Unione Europea. La riduzione della quota da parte del governo rende teoricamente Mps maggiormente contendibile anche se, in assenza di compratori, il Tesoro potrebbe negoziare con l’Unione Europea un’uscita completa dopo il 2024