Sembrano dipanarsi le nubi su Rocca Salimbeni e sul futuro della banca dopo anni difficili e dal domani incerto. A tracciare la rotta è il nuovo piano industriale firmato Luigi Lovaglio e che prevede 3500 esuberi su base volontaria entro il 2022 e il mantenimento del perimetro aziendale. E proprio il piano industriale è stato al centro dell’incontro tra sindacati ed il nuovo amministratore delegato della banca senese.
“Il piano industriale non contiene gli elementi del cosiddetto ‘spezzatino’ della banca ma prevede il mantenimento dell’intero perimetro aziendale e questo è un elemento che, al momento, ci dà tranquillità”. Lo ha detto il segretario Fisac Cgil Mps Federico Di Marcello all’uscita della banca dopo l’incontro definito “interlocutorio” e durato circa due ore. “Ci interessa tutelare le 3500 persone che dovranno uscire ed anche tutelare il futuro degli oltre 17mila dipendenti che rimarranno e che dovranno lavorare in un ambiente sereno e senza stress” ha aggiunto Di Marcello che, alla domanda dei giornalisti se s’intravedesse la luce in fondo al tunnel, ha risposto: “Presto per dirlo ma il piano è ambizioso e ha numeri importanti, se riusciamo ad fare un passo alla volta come ci ha chiesto l’amministratore delegato, collaborando tutti insieme, si potrebbe vedere”.
Un passo alla volta verso l’uscita dal tunnel dell’incertezza durata troppi anni e che ha pesato sulle spalle dei lavoratori.
“La preoccupazione nei lavoratori c’è dal 2012, ci auguriamo che questa sia la fase del rilancio, lo scorso anno eravamo in una situazione molto più di difficoltà perché non c’era l’integrità del perimetro aziendale” ha aggiunto Fabio Brunamonti della First Cisl.
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Mps, le nubi si dipanano su Rocca Salimbeni. Il piano industriale al centro dell’incontro sindacati-Lovaglio
Scongiurato lo spauracchio “spezzatino”, sul tavolo i 3500 esuberi su base volontaria
Di Redazione | 8 Luglio 2022 alle 18:30
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