La commissione europea ha autorizzato il prolungamento dello schema di sostegno di liquidita’
La commissione europea ha autorizzato il prolungamento dello schema di sostegno di liquidita’ per le banche italiane, e in particolare per il Monte dei Paschi di Siena, fino al 30 giugno 2017. Lo ha annunciato una portavoce della Commissaria Margrethe Vestager, responsabile per la Concorrenza e gli aiuti di Stato. Questo tipo di misure, precisa la portavoce, e’ una cosa “separata rispetto a ogni intervento pubblico volto ad assicurare che le banche abbiano capitale sufficiente”. In particolare, “nel caso del Mps, l’Italia ha annunciato che chiedera’ l’autorizzazione per una ricapitalizzazione precauzionale della banca. La Commissione lavorera’ ora con le autorita’ italiane e le autorita’ di sorveglianza bancaria per valutare la compatibilita’ dell’intervento pianifito dalle autorita’ italiane con le regole Ue”. Lo schema la cui proroga e’ stata autorizzata, spiega la Commissione, comprende “le misure di sostegno di liquidita’ in favore di istituti di credito italiani” ma solo di quelli “solvibili”, che ne faranno uso solo “in caso di necessita’”. Si tratta di provvedimenti che sono “attualmente in vigore in diversi Stati membri” e vengono autorizzati di sei mesi in sei mesi, per consentire alla Commissione di “controllare gli sviluppi e aggiustare conseguentemente le condizioni”. Invece, ricorda ancora la Commissione, “le banche con carenze di capitalizzazione non possono beneficiare di tali schemi generali di sostegno di liquidita’”. In questi casi, l’approvazione avviene “con decisioni individuali”. E infatti oggi la Commissione ha contestualmente deciso di approvare uno schema specifico per il Monte Paschi, come chiesto dall’Italia, “da usare in caso di bisogno”. Diverso e’ invece il lavoro che l’esecutivo dovra’ fare, assieme alle autorita’ italiane e alla Bce, sulla richiesta di una ricapitalizzazione preventiva. Secondo quanto riferisce una fonte a Bruxelles, tale processo in precedenti casi analoghi e’ durato fra i due e i tre mesi, ma molto dipende dalla collaborazione del Paese e dalla situazione della banca coinvolta.