“Sebbene il risultato finale relativo alla trattativa sul Monte dei Paschi di Siena sia diverso da quanto auspicato” dal Mef e da Unicredit ritengo si possa dire senza tema di smentite che abbiamo fatto del nostro meglio per cercare di raggiungere un accordo che fosse in linea con i principi concordati all’inizio delle trattative e riflessi nell’accordo firmato con il Mef e comunicato al mercato il 29 luglio 2021″. Lo ha detto in audizione alla Commissione Parlamentare di inchiesta sul sistema bancario e finanziario, il Ceo di Unicredit Andrea Orcel.
“Ciò che è emerso nel corso delle discussioni tra UniCredit e il Mef relative a Mps è stato che, al netto di normali scostamenti dovuti a singole poste, l’ammontare di capitale necessario per dare esecuzione all’operazione coerentemente con quanto concordato nel termsheet era più significativo di quanto il Mef si aspettasse”, aggiunge Orcel, secondo il quale “nonostante i margini di manovra fossero ristretti, abbiamo comunque cercato e proposto diverse alternative a nostro avviso utili a ridurre il fabbisogno di capitale identificato” per Mps “ma tutte si sono rivelate insufficienti a permettere alle parti di proseguire nella trattativa”. “Sono certamente dispiaciuto sul piano personale per il fatto che questa operazione non sia andata a buon fine, anche come italiano che, nel rispetto del proprio ruolo, crede e sta investendo nel futuro della nostra economia”, conclude l’amministratore delegato di Unicredit.