“Finalmente giustizia è fatta”. Esultano gli avvocati della difesa degli ex vertici Mps, che sono stati tutti assolti, in appello, nel processo sul caso Mps con al centro le presunte irregolarità nelle operazioni di finanza strutturata, Alexandria e Santorini, Chianti Classico e Fresh.
Tutti gli avvocati in aula si sono abbracciati, alcuni si sono commossi e hanno espresso la loro soddisfazione.
“Questo è il disvelamento di come si esercita il terribile potere di accusa in Italia, dove, per fortuna, esiste ancora un giudice, rintanato a Berlino”, hanno commentato gli avvocati di Giuseppe Mussari, Tullio Padovani, Francesco Marenghi e Fabio Pisillo. “L’avvocato Mussari non è più quel che era quando questa vicenda è iniziata, e nessuno gli restituirà nulla. Su questo, forse, dovremmo tutti riflettere”, hanno aggiunto.
Nel novembre 2019, il collegio della seconda sezione penale aveva inflitto pene severe: 7 anni e 6 mesi di carcere a Mussari, 7 anni e 3 mesi all’ex dg Vigni e 5 anni e 3 mesi e 4 anni e 8 mesi rispettivamente all’ex direttore finanziario Daniele Pirondini e all’ex responsabile area finanza Gian Luca Baldassarri.
Le assoluzioni di tutti i 16 imputati, comprese le banche, sono in gran parte nel merito. Per alcuni episodi, precedenti all’agosto 2011 è stato dichiarato il non luogo a procedere in quanto prescritti. La seconda corte d’appello, presieduta da Angela Scalise, nel cancellare la sentenza di primo grado, ha revocato anche le confische di 88 milioni per Nomura e di 64 milioni per Deutsche Bank, imputata assieme alla London Branch, e tutte le pene accessorie.