L’ex presidente di Mps Alessandro Profumo si sente “responsabile, che e’ diverso dal sentirsi in colpa”
L’ex presidente di Mps Alessandro Profumo, si sente “responsabile, che e’ diverso dal sentirsi in colpa” rispetto a coloro che hanno creduto nell’operazione Mps ed hanno poi perso tutto. Lo ha spiegato il manager a Giovanni Minoli a Mix 24 su Radio 24 rispondendo alle domande su due aumenti di capitale di 8 miliardi interamente bruciati. Il banchiere ha invitato anche a riflettere sul fatto che “sono cambiate molte cose a cominciare dal prodotto interno lordo italiano che non e’ cresciuto come tutti pensavano sarebbe cresciuto nel periodo in cui siamo stati a Siena e quindi la situazione e’ diventata molto peggiore’.
Sul ruolo della politica nella crisi di Mps, Profumo ha allargato il campo oltre il Pci-Pds-Ds: “L’impressione che ho avuto e che fosse necessario anche il consenso anche di altri partiti”. Analizzando le cause della crisi dell’istituto, il banchiere ha puntato ancora una volta il dito con le precedenti gestioni: “Il vero assassino del Monte dei Paschi e’ stato una gestione di bassa qualita’”, e in particolare una “cattiva gestione di Mussari e Vigni e tutta la squadra”. Il manager ha anche ammesso l’errore nel promuovere la candidatura di Mussari alla presidenza dell’Abi anche se “l’ho fatto parecchi anni prima di conoscere la situazione senese”. Profumo difende, invece, il tentativo di salvataggio dell’istituto senese che non fu fatto fallire ‘perche’ il paese sarebbe stato commissariato allora e mi sembrava comunque complesso. Mi faccia dire che col senno di poi si rivaluta sempre quello che si e’ fatto prima’. Per quel che riguarda il futuro ‘finira’ con il governo che interverra’ nel capitale del Monte dei Paschi’, ha aggiunto il manager.