Monte dei paschi, la situazione in vista dell’assemblea del 24 novembre
Tornano gli acquisti su Mps in borsa. Il titolo, dopo due brevi stop in asta di volatilita’, ha terminato la seduta di oggi con un balzo del 22,18% a 0,25 euro. Secondo gli operatori c’e’ una ritrovata fiducia su una risposta non negativa degli investitori nel road show per l’aumento di capitale. Forti gli scambi, pari al 6,9% del capitale.
Le opinioni. “Al momento non siamo interessati” a partecipare eventualmente all’aumento di capitale di Mps. Lo ha detto in ogni caso il numero uno di Unipol, Carlo Cimbri, a margine dell’Annual Assicurazioni del Sole24Ore. “Il primo azionista di quella banca e’ una istituzione autorevolissima della Repubblica come il Mef che ha la possibilita’ di interloquire con chiunque e quindi a maggior ragione non mi occupo di un singolo caso il cui primo azionista e’ il Mef”. E’ quanto ha detto sull’argomento il presidente Abi Antonio Patuelli a un seminario a chi gli chiede della situazione di Mps. “E’ una banca vigilata dalla Bce, la quale non da’ segni di preoccupazione, quindi io non sono preoccupato”. Patuelli e’ comunque tornato a sottolineare gli effetti negativi e prociclici degli stress test: “danno risultati non vincolanti ma appena escono fanno impazzire tutti e tutto, e’ un meccanismo da ripensare. Quello di basare gli indici patrimoniali su uno stress test estremizza e produce estremizzazioni”. Su Mps si è espresso nuovamente anche il premier Matteo Renzi. “Lo penso tutt’ora e credo che se ci sia un’investitore italiano o straniero che voglia investire nella banca sia un affare”. Lo ha affermato Renzi nel corso della trasmissione ‘Faccia a Faccia’ su La7 alla domanda se Mps sia da considerare ancora un affare.
La Fondazione. Intanto in vista dell’assemblea del 24 novembre la Fondazione Mps ha fatto il proprio passo, candidando Alessandro Falciai alla presidenza. “La proposta di nomina alla presidenza di Alessandro Falciai e’ solo nostra, non e’ ne’ di Axa ne’ di Millennium”, spiega a Radiocor il presidente della Fondazione di palazzo Sansedoni Marcello Clarich. Il numero uno dell’ente senese ci tiene a chiarirlo dopo aver letto alcune ricostruzioni che ‘targavano’ a tre la proposta. Il malinteso puo’ essere sorto dal fatto che con gli altri due soci della banca (Millennium e’ la societa’ con la quale Falciai detiene una partecipazione di poco inferiore al 2% nella banca) la Fondazione aveva incaricato un cacciatore di teste per la selezione dei candidati. In una nota diffusa domenica la Fondazione nell’indicare la candidatura di Falciai sottolinea il suo ruolo di ‘azionista storico’ della banca. “Siamo soddisfatti per il nostro ruolo di facilitatore” ha commentato ora Clarich. L’indicazione della candidatura con congruo anticipo permettera’ ora di presentarla ai fondi in vista dell’assemblea del 24 novembre con l’obiettivo di trovare consenso. Tutto ancora da decidere da parte della Fondazione, invece, sull’aumento di capitale della banca. L’ente ha incaricato un proprio advisor per la valutazione della complessa operazione e una riunione della Deputazione amministratrice si terra’ a ridosso della scadenza assembleare. A leggere i documenti programmatici dell’Ente, tuttavia, non ci sono margini per grandi sorprese: i vincoli alla conservazione del patrimonio porteranno a diluire l’attuale partecipazione dell’1,49% nel capitale di Rocca Salimbeni e l’ente diventera’ a tutti gli effetti socio storico della banca con una partecipazione solo simbolica.