“Con la crisi di Governo il nuovo piano industriale di Mps rischia di andare a monte”. A dirlo la presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema bancario e finanziario, Carla Ruocco.
Le conseguenze, dunque, potrebbero ricadere anche sul futuro della banca senese. A rischiare di più è l’attuazione del piano industriale redatto dall’amministratore delegato Lugi Lovaglio che prevede anche l’uscita su base volontaria di 3500 dipendenti.
“Mandare il paese al voto in questo momento è un’idea scellerata – afferma Ruocco ai nostri microfoni – che genera problemi giganteschi al Paese e tra questi problemi dobbiamo annoverare anche Mps, che è comunque in una strada di recupero e di attivazione rispetto al piano industriale e rispetto alla fase nella quale l’asset si possa presentare agevolmente sul mercato in modo tale da non generare una disparità di potere contrattuale rispetto allo Stato e rispetto ai privati che dovessero essere interessati. Tutto questo va a monte se il Governo cade e si va alle elezioni. Il problema Mps che è in fase di risoluzione viene direttamente gettato sulle spalle dei cittadini nel peggiore momento possibile”.