Mps Siena, giudice ordina nuova indagine su crediti deteriorati e bilanci 2016-2017

No all'archiviazione, tranne che per Viola e Profumo, imputazione coatta disposta dal gip di Milano per Bariatti, Morelli, Falciai, Betunio e Clarelli, ipotesi di falso in bilancio e manipolazione del mercato e truffa aggravata ai danni dello Stato per i 5,4 miliardi di ricapitalizzazione erogati dallo Stato a favore della banca nell’agosto 2017.

Di Redazione | 29 Maggio 2024 alle 11:01

Crediti deteriorati e aiuti di Stato: un nuovo filone d’indagine investe banca Mps Siena. Il gip di Milano Teresa De Pascale ha infatti ordinati alla Procura di Milano l’imputazione coatta entro 10 giorni per falso in bilancio e manipolazione del mercato degli ex presidenti della banca Alessandro Falciai e Stefania Bariatti, dell’ex ad Marco Morelli e degli ex presidenti del collegio sindacale, Arturo Betunio e Nicola Massimo Clarelli, per la redazione dei bilanci e delle semestrali 2016 e 2017.

“Emerge in modo chiaro ed evidente – si legge nell’ordinanza del gip – come i bilanci d’esercizio 2015, 2016 e 2017 non siano conformi alle disposizioni di riferimento vigenti all’epoca dei fatti, non rappresentando una situazione patrimoniale – finanziaria di Mps attendibile e fedele quanto alla corretta entità dei risultati economici d’esercizio e dei flussi finanziari in conformità alle definizioni e ai criteri di rivelazione di attività, passività, proventi e costi sopra esposti”.

Il giudice ha chiesto inoltre ai pm di indagare tutti gli ex manager (tranne Betunio) per truffa aggravata ai danni dello Stato per i 5,4 miliardi di ricapitalizzazione erogati dallo Stato a favore della banca nell’agosto 2017. “I falsi in bilancio avrebbero occultato lo stato di insolvenza della banca, che sarebbe stato ostativo dell’erogazione degli aiuti di Stato” sottolinea ancora il giudice per le indagini preliminari, che ha fissato in sei mesi il tempo per espletare gli approfondimenti.

Per tutti i soggetti è stata dunque rigettata la richiesta di archiviazione della procura a cui nei mesi scorsi si erano opposti lo stesso Bivona e l’Associazione Buon Governo Mps, tranne che per l’ex presidente Alessandro Profumo e l’ex ceo Fabrizio Viola, archiviati per intervenuta prescrizione riguardo alle ipotesi di manipolazione di mercato e falso in bilancio.

 

 



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