“Lo Stato, il nuovo azionista di maggioranza, prenda posizione”
I sindacati provinciali tornano a gamba tesa sulle recenti scelte di Mps di promuovere 49 nuovi dirigenti e distribuire una tantum natalizia a fronte della chiusura di centinaia di filiali e dei tagli imposti. Si chiede che lo Stato, nuovo azionista (che oggi salità al 70% rinnovando il cda), prenda posizione riguardo al “colpo di coda del cda uscente”.
“La decisione del CDA della Banca MPS di deliberare – affermano Fabi, Cisl, Cgil, Uilca e Unisin – nella giornata di mercoledì 13 dicembre, la promozione di 49 nuovi dirigenti, appare assolutamente inopportuna alla luce dei sacrifici richiesti quotidianamente ai lavoratori e alla stringente politica di taglio dei costi imposta alla Banca dalle Autorità europee. Altrettanto inopportuna appare la contestuale decisione di distribuire a parte del personale gratifiche economiche in maniera totalmente discrezionale.
Tali interventi mal si conciliano con la ricapitalizzazione operata dallo Stato e rappresentano un vero affronto alle migliaia di lavoratori della Banca che da anni contribuiscono ai piani di risanamento dell’Azienda con giornate di solidarietà, decurtazione del TFR e uscite dal lavoro tramite il fondo esuberi.
La decisione del Consiglio di amministrazione della Banca appare, oltre che sbagliata, anche assolutamente sospetta nei tempi. Tali delibere, infatti, sono state assunte da un Cda in scadenza, nel corso della sua ultima riunione prima dell’assemblea dei soci che decreterà il rinnovo dei componenti. Un Cda, oltretutto, che ha visto il proprio Presidente, ing. Falciai, ritirarsi nella giornata di venerdì 15 dicembre dalla corsa per la ricandidatura, a seguito delle vicende giudiziarie che lo vedono coinvolto. Le scriventi Segreterie ritengono quindi che lo Stato, azionista di MPS al 68%, debba prendere posizione rispetto a quanto accaduto che rappresenta, a tutti gli effetti, un “colpo di coda” del CDA Uscente”