Ipotesi di piano B per Mps in caso di mancata ricapitalizzazione
Proprio nel giorno in cui sul tavolo della Fondazione Mps i consiglieri della deputazione generale e quelli dell’amministratrice iniziano a pensare alla scelta che presto dovranno fare sull’adesione o meno all’aumento di capitale della banca, previsto dal piano di risanamento di Mps, di cui la Fondazione detiene l’1,4%, sulle mura di Rocca Salimbeni torna ad aleggiare il ‘fantasma’ di un piano B al quale il governo starebbe pensando qualora la ricapitalizzazione non dovesse avere successo. Quel piano B, che vedrebbe protagonista il fondo Esm (il Salvastati), che il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan solo tre giorni fa aveva smentito convinto che la ricapitalizzazione avra’ successo, e che oggi Palazzo Chigi ha ribadito non sara’ utilizzato. Una ipotesi che non convince nemmeno il direttore Abi Giovanni Sabatini secondo cui “le banche italiane sono in grado di risolvere da sole le loro difficolta’”. Per gli analisti di Fidentiis, comunque, il fondo Esm “potrebbe intervenire nel salvataggio di Mps” ma “solo dopo aver usato le risorse interne” della banca, cioe’ dopo aver fatto pagare il conto ad azionisti e portatori di obbligazioni subordinate. E sempre Fidentiis sottolinea pero’ che “un bail in che coinvolga i bond venduti al retail” e’ in realta’ “quello che il governo vorrebbe evitare”. Una situazione quanto meno incerta (anche in Borsa il titolo oggi ha perso l’1,04%) che spiega perche’ in Fondazione non si sia volutamente pensare troppo a come l’Ente guidato da Marcello Clarich si comportera’ sull’aumento di capitale.