Mps: Tesoro spinge per un passo indietro dell'ad Bastianini

Ci sarebbe stato un incontro col dg Rivera durante il quale è stata formalizzata la richiesta. La banca si appresta ad approvare i risultati 2021 e il Tesoro sta negoziando con la Ue e la Bce una proroga per l'uscita dal capitale. Bivona: "Consob faccia chiarezza"

Di Redazione | 31 Gennaio 2022 alle 18:49

Mps: Tesoro spinge per un passo indietro dell'ad Bastianini

Novità in arrivo sul fronte Mps. Il Tesoro avrebbe chiesto all’ad Guido Bastianini di lasciare la guida della banca, dopo un incontro col dg Alessandro Rivera, che si doveva tenere già a dicembre ma è stato poi rinviato causa Covid. Una richiesta di passo indietro di cui si era già vociferato in passato, anche se i rumors erano stati smentiti ufficialmente da Rivera lo scorso novembre quando, in audizione di fronte alle commissioni Finanze delle due Camere, aveva negato che le voci di avvicendamento avessero fondamento: “non mi risulta che ci siano discussioni in corso di questo tipo”.

A metà dicembre, quando le voci di un’uscita di Bastianini erano tornate a circolare, era stato il deputato dei Cinque Stelle Riccado Fraccaro, ad intervenire chiedendo una smentita al Mef. “L’attuale amministratore delegato sta guidando con successo l’istituto senese in una fase particolarmente turbolenta, con il Monte che ha registrato nei primi nove mesi dell’anno un utile consolidato di 388 milioni di euro. Sostituirlo sarebbe illogico sotto ogni punto di vista”, aveva dichiarato.

L’istanza arriva nel momento in cui l’istituto senese si appresta ad approvare, lunedì prossimo, i risultati dell’esercizio 2021 dopo aver chiuso i 9 mesi con un utile di 388 milioni di euro, ben al di sopra delle attese del mercato e delle previsioni della stessa banca. Sotto la gestione di Bastianini stato inoltre azzerato il deficit prospettico di capitale, inizialmente atteso a 1,5 miliardi di euro; contestualmente il Tesoro sta negoziando con la Ue e la Bce una proroga per l’uscita dal capitale di Siena e l’autorizzazione a partecipare, in un’operazione di mercato, a un aumento di capitale da 2,5 miliardi di euro, necessario a finanziare la ristrutturazione della banca, alleggerendone una struttura di costi eccesiva che rappresenta uno degli obiettivi che il Tesoro imputerebbe a Bastianini di non aver raggiunto.

I rumors hanno così spinto il finanziere Giuseppe Bivona a scrivere alla Consob chiedendo di intervenire per chiedere al Mef e a Mps se vero che il Tesoro abbia chiesto a Bastianini di dimettersi e “quali siano le precise ragioni ed i fatti nuovi intervenuti successivamente alla dichiarazione resa” da Rivera lo scorso novembre. Senza “una motivazione adeguata” la sostituzione dell’ad sarebbe un atto “in danno alle minoranze ed all’interesse dei contribuenti”, si legge nella richiesta di Bivona.

 



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