La banca senese torna agli scambi dopo dieci mesi di assenza con un ritorno tutto sommato positivo quello del titolo Mps a Piazza Affari: le azioni hanno aperto a 4,1 euro, per poi toccare subito un minimo a 4,07 e poi rimbalzare facendo anche scattare due volte l’asta di volatilità. Il titolo ha chiuso a 4,55 euro dopo essere arrivato a un massimo di 5,26
Quello che torna è un titolo profondamente diverso da quello che aveva lasciato il mercato nel dicembre scorso quando valeva 15 euro. Oggi il Tesoro è azionista con il 52,184% del capitale, dopo il fallimento del tentativo ci chiudere un rafforzamento patrimoniale sul mercato e il conseguente accesso alla ricapitalizzazione precauzionale ad opera dello Stato. Ma i primi 3,8 miliardi iniettati dalle casse pubbliche non completano la “scalata” dello Stato a Siena: se si considera infatti il rimborso (sotto forma di obbligazioni senior) ai detentori del vecchio bond subordinato da 2,1 miliardi, che ad oggi si trovano in mano “nuove” azioni di Mps a seguito della conversione obbligatoria, il Tesoro potrà salire fino a sfiorare il 70% delle azioni del Monte
Come si legge sul Sole 24 ore, il mercato si è subito sintonizzato sui valori indicativi del titolo praticati sull’over the counter (cioè fuori dal mercato regolamentato), che sono anche assai vicini ai 4,28 euro a cui la stessa banca ha valorizzato i titoli propri in portafoglio, prezzo che era emerso dall’ultma asta di credit default swap effettuata un mese fa. Dopo l’asta di volatilità, gli scambi sono ripresi a buon ritmo con azioni in allungo ben oltre i 5 euro.
La prima giornata di Mps in Borsa a 10 mesi di distanza dalla sospensione si chiude con un prezzo di 4,55 euro ad azione: la banca dunque vale quasi 5,2miliardi. Si può fare un raffronto con la ricapitalizzazione del Tesoro e degli obbligazionisti, ai tempi di 8,3 miliardi.