Mps-Unicredit, associazione Pietraserena: "Forzatura del governo Draghi. Fra i politici gara a chi la spara più grossa"

"La cosa che comunque ci fa dubitare, o sperare, sulla non facile attuazione di questo accordo con Unicredit è la netta opposizione da parte di tutti i partiti facenti parte la maggioranza parlamentare. Vogliamo quindi credere che ci sia la volontà di valutare altre strade, prima di tutto la richiesta di un rinvio alla BCE, per poi procedere con un tavolo di lavoro per esaminare le alternative ed individuare la più valida, ovvero quella che possa garantire un futuro autonomo e prestigioso alla Banca MPS"

Di Redazione | 8 Settembre 2021 alle 13:46

Mps-Unicredit, associazione Pietraserena: "Forzatura del governo Draghi. Fra i politici gara a chi la spara più grossa"

Mps-Unicredit, l’intervento dell’associazione Pietraserena sulle recenti evoluzioni della scottante vicenda:

“A distanza di ca. un mese riproponiamo pari pari il nostro comunicato del 10 agosto scorso. Come mai vi chiederete? Perchè tante delle cose da noi espresse nel detto comunicato, e anche in altri precedenti, sono in qualche modo riprese da gruppi o gruppuscoli di vario tipo. Tanto da essere stufi di sentire tutti i giorni qualche inutile e ripetuta amenità di vari soggetti, politici e partiti, impegnati, dopo anni di assenza o silenzi, in una patetica gara a chi la spara più grossa, solo in vista delle prossime competizioni elettorali, infischiandosene di accrescere confusione e preoccupazione nei dipendenti, clienti e risparmiatori MPS, e anche nel territorio Senese. L’unica possibilità di incidere nel dibattito, come detto nel nostro comunicato del 3 agosto scorso, era una responsabile unità di tutti i soggetti, civici, politici ed istituzionali, per avere una sola voce del territorio, forse più autorevole e influente dei tanti isolati “ululati”, buoni solo ad ottenere un briciolo di effimera visibilità o il solito utilitaristico consenso elettorale”.

“Ma purtroppo ancora una volta tanti dimostrano scarsa saggezza e senso civico, continuando ad anteporre interessi particolari, invidie e ripicche, ovvero più o meno le stesse cose che hanno portato al disastro gran parte delle nostre gloriose Istituzioni, a partire da Banca e Fondazione MPS. Nemmeno la indelebile Memoria Storica dei gravi errori compiuti da tanti soggetti riferibili al cosiddetto Sistema Siena (alcuni tuttora sorprendentemente presenti) induce a opportuna umiltà e onestà intellettuale. Continuiamo così. Alla luce degli ultimi avvenimenti, e dei dati della semestrale, pensiamo sia il caso di fare il punto su Banca MPS. Sorvoliamo sul già ricordato attuale esuberante e dilettantesco interesse (dopo anni di silenzio), e relative ricette miracolose, di tutta una serie di gruppi o personaggi, che rischia di accrescere confusione e difficoltà ad una situazione già molto delicata. Quello che però ci ha colpito di più è l’apparente contraddizione tra le posizioni del Ministro dell’Economia e Finanze Franco e quelle dell’AD di Banca MPS Bastianini. Mentre la prima indica una banca che da sola non regge, dall’altra si presenta una semestrale definita la migliore degli ultimi 5 anni, con commenti positivi su quasi tutti i dati e addirittura una ipotizzata cospicua riduzione dello shortfall di capitale. Se i dati questa volta fossero reali e non abbelliti (come spesso capitato in passato e da noi puntualmente denunciato nelle Assemblee MPS), si potrebbe pensare ad una possibile svolta e alla possibilità di intravedere soluzioni diverse da quella, molto preoccupante, di Unicredit. Quale sarà la verità? In questo senso può essere utile la “due diligence” in corso per dare certezze sulla reale situazione di Banca MPS?”.

“Pensiamo quindi sia ancora più necessaria quella unità civica già chiesta, rivolta a Enti ed Istituzioni pubbliche e a tutti quei soggetti che in questi anni hanno dimostrato adeguata competenza e attenzione, per tentare di operare insieme alla ricerca della migliore soluzione per Banca MPS. Riteniamo inopportuna la forzatura che sembra venga fatta dal Governo Draghi verso la strada Unicredit, anche considerando che questa vedrebbe come protagonisti gli stessi che, a distanza di 14 anni, sono stati in qualche modo tra gli attori del disastro Antonveneta, ovvero l’attuale AD di Unicredit Orcel (nel 2007 a Merrill Lynch advisor di MPS) e il Primo Ministro Draghi (nel 2007 Governatore di Banca d’Italia), come raccontato anche in alcuni passaggi del libro di Pinotti “Potere Massonico”. Una forzatura che potrebbe indurre dubbi sull’eventuale chiusura del cerchio di un piano machiavellico, organizzato dalla grande finanza mondiale, e purtroppo, forse non per caso, contrastato in modo poco organico da quasi tutti i partiti italiani”.

“La cosa che comunque ci fa dubitare, o sperare, sulla non facile attuazione di questo accordo con Unicredit è la netta opposizione da parte di tutti i partiti facenti parte la maggioranza parlamentare. Vogliamo quindi credere che ci sia la volontà di valutare altre strade, prima di tutto la richiesta di un rinvio alla BCE, per poi procedere con un tavolo di lavoro per esaminare le alternative ed individuare la più valida, ovvero quella che possa garantire un futuro autonomo e prestigioso alla Banca MPS”.



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