UniCredit e il Tesoro estenderanno le trattative sulla cessione del Monte dei Paschi di Siena oltre la scadenza del periodo di esclusiva, prevista per oggi. Lo riferiscono due fonti vicine alla situazione. Si ipotizza l’estensione di almeno un altro mese, fino a dopo le elezioni suppletive. A fine luglio la seconda banca italiana ha accettato di entrare in trattative esclusive per valutare l’acquisto di “alcuni asset selezionati” di Mps, controllata dal Tesoro per il 64% dopo il salvataggio nel 2017. Lo riporta Reuters.
Le due parti hanno accettato allora di rispettare alcune linee guida, secondo le quali l’accordo deve mantenere invariate le riserve di capitale di UniCredit, aumentando almeno del 10% gli utili per azione del gruppo.
Per chiudere l’accordo non c’è alcuna scadenza formale, e secondo le fonti è probabile che le trattative si estenderanno oltre il periodo d’esclusiva di 40 giorni, probabilmente anche oltre le elezioni suppletive di Siena, previste per il 3 e 4 ottobre.
Le due fonti hanno affermato che le trattative continueranno nelle prossime settimane, indipendentemente dalla potenziale estensione del periodo d’esclusività. Andrea Orcel, Ceo di Unicredit, ha detto a luglio che sia la banca che il Tesoro desiderano raggiungere una decisione il prima possibile.
L’accordo permetterebbe all’Italia di rispettare gli impegni a riprivatizzare Mps presi con le autorità dell’Unione europea. Tuttavia, il costo dell’operazione per i contribuenti italiani, che include anche la liquidità necessaria per finanziare gli esuberi che potrebbero toccare fino a un terzo dell’attuale personale di Mps, complica ulteriormente la situazione.
Mps è il principale datore di lavoro nel settore privato a Siena, dove Enrico Letta – leader del Pd, che fa parte del governo di coalizione guidato dal presidente del Consiglio Mario Draghi – corre per un seggio in Parlamento. I banchieri di UniCredit, capitanati dal veterano Andrea Maffezzoni e dal nuovo ingresso Giacomo Marino, hanno visionato i libri di Mps nel corso delle ultime settimane per valutare gli asset da acquisire.
UniCredit non si farà carico dei crediti deteriorati di Mps e dei prestiti che riterrà destinati al deterioramento. L’istituto guidato da Orcel sarà protetto anche dai rischi legali legati alla cattiva gestione dell’istituto senese. La banca milanese vede l’accordo come un mezzo per aumentare la presenza del gruppo al centro-nord, lasciando invece le filiali meridionali alla banca statale Mediocredito centrale (Mcc).