In vista dell’assemblea dei soci di banca Monte dei Paschi del 20 aprile, in virtù di un accordo di consultazione e voto sottoscritto il 14 marzo, sono state depositate le liste di minoranza da parte delle Fondazioni di origine bancaria che detengono complessivamente una partecipazione pari al 2,3%. Un segnale in continuità con quello dato a novembre quando le fondazioni bancarie, guidate da Palazzo Sansedoni, sottoscrissero l’aumento di capitale da 2,5 miliardi.
“Abbiamo ritenuto fosse utile dare un contributo, oltre che al capitale, con persone di alto profilo per mettere a terra il piano industriale. La notizia della conferma di Lovaglio è molto buona, ha dato prova di grandi capacità” afferma il presidente di Fondazione Mps Carlo Rossi ai microfoni di Siena Tv.
Si prospetta dunque un board di Rocca Salimbeni senza senesi. Ma se questo sembra diffondere qualche mal di pancia in città, o in una parte di questa, la cosa non sembra preoccupare il presidente della Fondazione Monte dei Paschi che punta a mantenere a Siena la direzione generale e il marchio. “Puntiamo a persone di qualità, ci siamo avvalsi di una società specializzata che ha reclutato le persone indicate, la banca in ogni caso deve performare e il piano industriale deve raggiungere gli obiettivi prefissati, è fondamentale per banca, azionisti, clienti e dipendenti, certo poi interessa molto anche la salvaguardia di brand e la territorialità” conclude Rossi.