Nannizzi (Confesercenti Siena): "Serve un cambio di pelle condiviso"

Il presidente provinciale e gli scenari futuri della città: "Turismo, università, scienze della vita, cultura, gastronomia: Siena non è più solo Mps e tantomeno non lo sarà in futuro. Una nuova narrazione della città si sta già facendo spazio, ma  c’è bisogno che sia più condivisa

Di Redazione | 4 Novembre 2021 alle 10:17

Nannizzi (Confesercenti Siena): "Serve un cambio di pelle condiviso"

“Che lo si voglia o meno, Siena sta cambiando pelle. La sua azienda simbolo, il Monte dei paschi, lo ha già fatto molto e in futuro dovrà farlo ancora. Ma Siena non è solo questo, e tantomeno lo sarà in futuro. Una nuova narrazione della città si sta già facendo spazio, ma  c’è bisogno che sia più condivisa”.

Così Leonardo Nannizzi, Presidente di Confesercenti Siena. Secondo il quale la condivisione servirà a tutti i livelli: “dal singolo cittadino, che dovrà essere più orientato a pensare il futuro in chiave imprenditoriale, alle organizzazioni più o meno rilevanti e in grado di attrarre clienti o capitali. L’Università di Siena figura da anni sul podio degli atenei di media dimensione, oltre ad essere una delle 20 più antiche al mondo; quella per Stranieri ha raddoppiato gli iscritti negli ultimi tre anni. C’è il parco scientifico con tutto il già importante indotto delle scienze della vita, e una capacità attrattiva rilevante verso target turistici di tipo culturale, gastronomico, sportivo e del benessere”.

Per il Presidente di Confesercenti Siena “l’ambito turistico può essere un importante banco di prova, e anche di sperimentazione: questi mesi ci hanno confermato quanto Siena sia ancora apprezzata, soprattutto in Italia e in Europa.  Ci sono almeno due aspetti su cui questo credito immateriale può essere ampliato. Il primo è la stagionalità, perché l’estate non è l’inverno e per estendere i flussi possiamo potenziare l’offerta di eventi, come il Sienawards di questi giorni suggerisce. L’altro è la spesa media del visitatore sul territorio, che può crescere estendendo la permanenza e qualificando l’offerta: più benessere, più cultura, così da attrarre target che hanno maggiori capacità di spesa.  E più accessibilità,  dato che un altro segmento crescente è quello di chi va oltre le disabilità. Per far questo si può agire in ordine sparso, o cercando di mettere più in rete competenze e iniziative. Non mancano i territori che possono offrirci esempi in tal senso, come il Trentino, ma anche intorno a Siena sono già corso varie prove di collaborazione territoriale: anche il capoluogo può trarne beneficio nel suo cambio obbligato di pelle. Consideriamo anche le risorse importanti in arrivo con il Pnrr , che chiederanno però di essere all’altezza sia prima che durante”.

Guardando avanti, per Leonardo Nannizzi “dove possibile sarà utile sviluppare contatti e relazioni, non tanto per lamentarsi del cambio di pelle, quanto per farlo più bello o redditizio. A lungo la vocazione lavorativa di Siena è stata tipicamente assorbita da 2-3 settori: una nuova mentalità va coltivata, opportunità c’è ne sono ancora molte in questo territorio, dobbiamo essere bravi e motivati nel coglierle, e uscire dai luoghi comuni che il mondo associa alla nostra città. Il passato ce lo hanno costruito i nostri avi, adesso è il momento di unire le forze capacità ed eccellenze per andare oltre e costruire il futuro, piuttosto che ancorarsi al tempo che fu”.



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