“Decisione sbagliata e intempestiva. La Regione la ritiri subito o lo modifichi in modo sostanziale: mantenerla in essere procurerà danni”. Così Leonardo Nannizzi, Presidente di Confesercenti Siena commenta sbigottito l’Ordinanza con cui oggi la Regione Toscana ha disposto per i giorni di Pasqua e Pasquetta la chiusura degli esercizi commerciali, ai quali resta consentita solo la consegna a domicilio per i generi di prima necessità. Faranno eccezione solo farmacie, parafarmacie e rivendite di giornali.
“Dopo quanto già vissuto una settimana fa, con questa ordinanza appare chiaro che la Regione vuole dare un altro pesantissimo colpo alle imprese, specie medio piccole. Non le si concede neppure stavolta il rispetto del congruo preavviso: ancora una volta, come già un anno fa, l’atto salta fuori a neppure 48 ore dal giorno festivo a cui si riferisce. Con una pesantissima aggravante: se un anno fa il commercio era più sorpreso che provato, oggi è praticamente asfaltato da ciò che ha vissuto in questi 12 mesi”.
Come nota Nannizzi, si è scelto nuovamente di puntare sulle chiusure tout court come illusoria arma efficace contro il dilagare dei contagi: “migliaia di imprese, e quindi di persone, staranno ancora di più alla finestra, osservando inermi il dilagare di comportamenti che non vengono sanzionati e che invece, quelli si, alimentano la diffusione del virus. E come unico risultato, si assesta un altro colpo micidiale alla filiera della gastronomia, dell’alimentare, a tabaccai e fiorai, cioè a quelle piccole e medie imprese di un settore fra i più colpiti dalla pandemia. Quanto pensano di continuare ancora i decisori pubblici con questa strategia?
“Per la tutela delle imprese – conclude il Presidente Confesercenti – o la Regione ritiri l’atto o lo modifichi in maniera sostanziale, oppure emergerà il tema del danno procurato da questo assurdo ed immotivato provvedimento”.