Il 118 “censura” le notizie e l’Associazione stampa Toscana insorge
Con un lungo comunicato, inviato anche al Presidente del Consiglio regionale della Toscana, al Presidente della Giunta regionale della Toscana, all’Assessore regionale alla sanità, al Presidente e al Vicepresidente della Commissione sanità del Consiglio regionale e al Direttore generale dell’Asl Centro, l’Associazione Stampa Toscana e il Gruppo Cronisti toscani protestano per il nuovo protocollo interno del 118 che sia nella zona dell’Asl Centro della Toscana che nell’Asl Toscana Sud Est di cui fanno parte Siena, Grosseto e Arezzo, fornisce giornalmente notizie parziali e incomplete agli organi di informazione, non rispettando le più elementari norme a tutela della libertà di informazione. Anche i colleghi delle province di Siena e Grosseto hanno richiesto l’intervento dell’Ast.
“L’Associazione Stampa Toscana e il Gruppo Cronisti toscani – si legge nel comunicato – sollecitati dai colleghi che non riescono più ad avere notizie in chiara violazione del diritto di cronaca sancito dalla Costituzione, chiedono un intervento immediato sull’Asl Centro della Toscana che ha inteso applicare, unilateralmente e senza alcun confronto con i rappresentanti dei giornalisti, un protocollo interno, assolutamente inaccettabile, per sostituire il tradizionale regime di comunicazione agli organi di stampa delle notizie del 118. Il nuovo protocollo, infatti, non rispetta le più elementari norme a tutela della libertà di informazione. In particolare, non sono tollerabili le disposizioni che impediscono di fornire notizie su casi di cronaca, che devono comunque essere portati a conoscenza dell’opinione pubblica.
E’ ovvio che i giornalisti, tenuti al rispetto di norme etiche e deontologiche che regolano la professione, sanno esattamente come comportarsi in tema di privacy o di tutela dei minori, garantita dalla Carta di Treviso. Quello che non è possibile è stendere un velo di censura sulle notizie, quindi negare il diritto di cronaca, che non è solo diritto dei giornalisti ad avere le informazioni di prima mano, ma è soprattutto diritto dei cittadini a essere informati. E sarebbe anche interessante capire perché questa censura è stata decisa da un’Asl della Toscana, mentre nell’intero Paese nessuno si sogna d’impedire ai cronisti di fare il loro mestiere.
Associazione Stampa Toscana e Gruppo Cronisti toscani chiedono un intervento immediato delle autorità regionali che governano la sanità e sono naturalmente disponibili, se necessario, a sedersi a un tavolo istituzionale per ripristinare un corretto modo di dare le notizie, in modo da non violare il diritto di cronaca sancito dalla Costituzione e la libertà di stampa”.