Gli ospedali di Nottola e di Campostaggia sono stati riconfermati dall’UNICEF come Ospedali Amici delle bambine e dei bambini. Oggi si sono svolte le cerimonie di consegna delle pergamene per il rinnovo del riconoscimento negli auditorium delle due strutture.
Hanno partecipato anche l’assessore regionale al Diritto alla salute e alla Sanità Simone Bezzini e il vice presidente del Consiglio regionale Stefano Scaramelli. Per l’Azienda Usl Toscana sud est, presenti il direttore sanitario Simona Dei, il responsabile del dipartimento Materno-infantile Flavio Civitelli e le direttrici di presidio Rosa La Mantia, per Nottola, e Lucia Grazia Campanile, per Campostaggia. Per l’UNICEF hanno consegnato le pergamene Stefania Solare ed Elise Chapin del programma UNICEF “Insieme per l’allattamento” e Valentina Zerini dell’area Advocacy UNICEF.
Il team di valutazione dell’UNICEF nel corso delle visite a distanza e in presenza, ha svolto a Nottola e a Campostaggia rispettivamente 105 e 99 interviste a operatori e operatrici, madri e donne in gravidanza, oltre a colloqui con la dirigenza, osservazioni nei reparti e esame della documentazione fornita. Le valutatrici hanno potuto constatare come l’assistenza offerta, nonostante le pesanti difficoltà che le strutture hanno incontrato negli ultimi due anni a causa della pandemia, abbiano mantenuto nel complesso buoni livelli nella protezione, promozione e sostegno dell’allattamento, con punte di eccellenza come dimostrano la grande attenzione a un’assistenza rispettosa della fisiologia del travaglio e del parto, l’esistenza di un percorso specifico per il sostegno alle madri ricoverate in altre unità operative e la continuità assistenziale con il territorio anche attraverso la collaborazione con gruppi di mamme peer.
Le valutatrici hanno inoltre apprezzato la sinergia e collaborazione effettiva e continua tra i reparti, tra le direzioni e il personale, tra i professionisti e le professioniste di diversa provenienza e tra il personale e il volontariato. L’accoglienza alle famiglie all’interno degli ospedali è tangibile ovunque: innanzitutto grazie all’atteggiamento del personale e alla disponibilità di spazi, anche riservati, dove la madre può accudire il neonato o la neonata.
“Questi due riconoscimenti sono importanti soprattutto perché sono delle riconferme. – le parole dell’assessore regionale alla Salute Bezzini. – Oltre alla qualità del percorso nascite, a Campostaggia e Nottola c’è una dimensione umana di grandissimo rilievo. Mi hanno colpito le parole non solo dei professionisti ma soprattutto quelle dei genitori, che hanno raccontato le loro esperienze molto positive”.
“Ogni percorso ha valore quando incomincia, ma ne acquista ancora di più quando riesce a continuare, – dichiara il direttore sanitario Asl Tse Dei. – Noi tutti vogliamo continuare a lavorarci, in primis il personale sanitario, che ringrazio perché sono gli artefici principali di tutto questo, ma non solo. Dobbiamo difendere la fisiologicità della nascita, per garantire sempre più la salute della mamma e del bambino”.
“Una conferma importante che premia i nostri punti nascita e gli operatori sanitari che ogni giorno sono a contatto con donne in gravidanza, madri e bambini, – dice il vice presidente del Consiglio regionale Scaramelli. – Il premio infatti dimostra le buone pratiche, le conoscenze e le competenze che queste strutture riescono a mettere in atto nel precorso nascita in tutti i suoi aspetti”.
“L’UNICEF in Italia promuove il programma “Insieme per l’allattamento”, con 34 Ospedali Amici dei bambini, 9 comunità riconosciute dall’UNICEF come amiche dei bambini, 4 corsi di laurea riconosciuti Amici dell’allattamento e oltre 1.000 baby pit stop – spazi dedicati a tutte le famiglie in cui poter allattare e prendersi cura dei propri figli. Gli ospedali riconosciuti dall’UNICEF “Amici delle Bambine e dei Bambini” sono strutture che hanno seguito un percorso di promozione e attuazione di buone pratiche per assistere le famiglie in un momento speciale della vita secondo linee guida basate sulle più recenti evidenze scientifiche” – conclude Carmela Pace, Presidente dell’UNICEF Italia.