Tempo di bilanci per il questore di Siena Pietro Milone che alla vigilia del suo 63esimo compleanno si appresta ad andare in pensione. Trentasei anni al servizio della Polizia di Stato, gli ultimi 2 anni e 7 mesi proprio a Siena. Il 2 maggio il passaggio di testimone al suo successore, il Questore Ugo Angeloni, al quale consegnerà anche le chiavi della sicurezza di una città che Milone ha amato fin dal suo arrivo
“Lascio una città che avevo già trovato assolutamente vibibile e che continua a esserlo, qui si sta bene – spiega – i reati non sono aumentati. L’attività investigativa è stata più matura in questi anni, abbiamo portato avanti indagini strutturate, di una certa importanza, e altre sono a compimento, nate in questi 2 anni e mezzo. Quel che doveva essere fatto è stato fatto”.
Un pensionamento che risuona più come un arrivederci che come un addio proprio a Siena. “Spero di tornare spesso, in funzione di seconda casa, mi resta un bellissimo ricordo” sottolinea.
Sarebbe potuta essere la ciliegina sulla torta del pensionamento ma qualcosa è andato storto. C’è un po’ di rammarico nelle parole del questore di Siena Pietro Milone in merito al capitolo nuova Questura. Quanto tutto sembrava fatto per un nuovo immobile, situato non più nel centro storico ma al ridosso delle mura, da destinare alla nuova Questura, qualcosa non ha funzionato. Determinante, nella ricostruzione di Milone, sarebbe un improvviso passo indietro da parte dell’amministrazione comunale.
“E’ un discorso controverso, da anni si cerca di andare via da questa sede ma senza successo – rimarca – eravamo a buon punto, mi sono recato a parlare ai miei vertici esponendo una certa situazione, ma poi c’è stato un dietrofront che mi ha lasciato perplesso. Il tracciato c’è comunque, va solo percorso – è l’auspicio di Milone – bisogna andare avanti, donne e uomini della Polizia non meritano di lavorare in ambienti così ammalorati e vetusti, va creata una nuova Questura dotata di operatività”.