“La legge si rispetta, sempre. Ma questo Dpcm è discutibile, a mio avviso irrazionale. Si deve con ogni sforzo continuare a garantire l’istruzione in presenza e in sicurezza. Serve offrire la possibilità di lavorare alle attività della ristorazione che hanno investito in sicurezza. Perché non sono stati potenziati i trasporti pubblici o agevolati quelli privati? Le attività culturali e sportive, una volta messe in sicurezza, dovrebbero poter proseguire”.
A dirlo Stefano Scaramelli (Italia Viva), vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana, che aggiunge: “Alimentare la paura senza adottare mirati interventi razionali di controllo, sicurezza e prevenzione vuol dire alimentare il populismo”.
Per Scaramelli serve “calcolare i rischi di ogni singola attività, ascoltare gli esperti e analizzare quanto i privati, imprenditori e lavoratori, in questi mesi hanno fatto, e investito, per gestire l’emergenza. Questo deve essere il metro delle misure da adottare. La sicurezza di tutti in ogni luogo, a partire dagli operatori sanitari per arrivare agli studenti, passando per i lavoratori della ristorazione, dello sport, della cultura, deve essere l’obiettivo a cui le norme devono tendere, senza scelte semplicistiche.
Questo Dpcm se non sarà possibile modificarlo lo rispetteremo, ma si può non condividerlo. Tanto più che siamo tornati agli atti di imperio, ai famigerati Dpcm. Il Parlamento si deve riunire per discutere, ascoltare, e poi trovare una soluzione. Adesso serve rimediare subito e cambiare il Dpcm quanto prima. La Toscana sia in prima fila – conclude Scaramelli – nella Conferenza Stato Regioni per far capire a Conte l’irrazionalità del provvedimento”.