Stasera, 30 agosto, in Piazza Dante Alighieri al Castello di Monteriggioni, alle ore 21.15, sarà protagonista l’Archivio Zeta con lo spettacolo di prosa “Odissea. La partenza”, narrazione della vicenda di Odisseo (Ulisse), che riesce a ripartire dall’isola della Ninfa Calipso dopo sette anni di prigionia. Come antichi aedi sarà letto, en plein air, tutto il libro V dell’Odissea con una partitura sonora dal vivo, in un corpo a corpo con i versi di Omero, l’inizio di un viaggio, una partenza.
Archivio Zeta è stata fondata nel 1999 da Gianluca Guidotti e Enrica Sangiovanni, autori e produttori indipendenti di lavoro culturale. Hanno studiato e lavorato con Luca Ronconi, Marisa Fabbri, Danièle Huillet, Jean-Marie Straub, Paolo Benvenuti.
La loro storia è legata al Cimitero Militare Germanico del Passo della Futa, nell’Appennino tosco-emiliano, trasformando dal 2003 il più grande sacrario di vittime tedesche della Seconda Guerra Mondiale in un formidabile palcoscenico itinerante. Emozioni fortissime in ognuna delle loro interpretazioni, punte eccelse di grande prosa e sempre il tutto esaurito.
Lo straordinario Archivio Zeta costituisce una delle realtà teatrali di punta non solo in Italia; è un’associazione culturale che mette in scena tragedie di Eschilo, Sofocle, Karl Kraus, Pier Paolo Pasolini, Julio Cortázar , Thomas Mann, ottenendo l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica. Nel corso del tempo ha portato il proprio lavoro culturale anche in altri luoghi di Memoria: Montesole, Sant’Anna di Stazzema, Asiago. L’associazione ha inoltre prodotto il progetto sulla Shoà La Notte di Elie Wiesel, costituito da uno spettacolo teatrale e dal film Viaggio nella Notte a cui ha preso parte il Premio Nobel per la Pace Elie Wiesel che ha letto alcuni brani della sua testimonianza. Archivio Zeta ha ideato e prodotto con la Scuola di Pace di Monte Sole lo spettacolo teatrale La Zona Grigia, tratto dagli scritti di Primo Levi. Nel 2014 ha vinto il Premio Rete Critica per la miglior progettualità.
La compagnia ha saputo valorizzare la sua esperienza di confine fra due regioni (Emilia e Toscana), costruendo anno dopo anno una linea artistica capace di essere anche un progetto di diffusione ed educazione alle arti sceniche. Tramite i loro spettacoli, in grado di contaminarsi con i teatri e con la natura, ha saputo avvicinare il pubblico del passo della Futa al teatro e all’esperienza d’attore, portando gli spettatori in luoghi straordinari della memoria, per raccontare il lato oscuro della condizione umana con un impegno e una tenacia capaci di radicarsi, coinvolgere e rinnovarsi. Completa la propria attività con bellissimi progetti nelle scuole, laboratori e narrazioni e una ricca attività video e documentaristica.
Info e prenotazioni: + 39 0577 304834; [email protected]