Sono finite oggi, primo agosto, le risorse che la terra avrebbe a disposizione per un intero anno. A calcolarlo è il Global Footprint Network, che indica come in soli 7 mesi l’umanità abbia già utilizzato ciò che la Terra impiega 12 mesi per rigenerare.
A chiarire il funzionamento di questo indicatore è il professore di Chimica dell’ambiente e dei beni culturali dell’Università degli Studi di Siena, Simone Bastianoni: “Nasce da un indicatore che si chiama impronta ecologica, che misura la quantità di terreno produttivo che serve all’umanità per soddisfare i suoi bisogni. La quantità che richiediamo viene confrontata con la capacità della Terra di ricreare questi beni. Per usare un esempio: è come se il nostro stipendio dell’anno fosse finito e adesso dobbiamo mettere mano al conto corrente”.
Sono ancora molti i passi da fare per migliorare ma Siena dal Global Footprint Network è stata presa come esempio virtuoso per una sua specificità: “Lo slogan del Global Footprint Network è ‘Move the date’, cioè spostare la data. Per farlo tra gli esempi indicati come buone pratiche c’è il caso di Siena che è carbon neutral” ha raccontato Bastianoni.