Olimpiadi 2024, Valentina Vezzali critica Alice Volpi: "Era la sua ultima occasione per vincere un titolo”

La campionessa marchigiana non nasconde la delusione per il risultato della scherma femminile italiana alle Olimpiadi di Parigi

Di Redazione | 30 Luglio 2024 alle 14:59

Olimpiadi 2024, Valentina Vezzali critica Alice Volpi: "Era la sua ultima occasione per vincere un titolo”

Il risultato della scherma femminile italiana alle Olimpiadi è stata una delusione per tutti, inutile girarci intorno. Non lo nasconde, in un’intervista pubblicata oggi su Repubblica, Valentina Vezzali che, con le sue 9 medaglie olimpiche (6 ori, 1 argento, 2 bronzi, in sei Giochi vissuti in pedana) è a giusta ragione considerata la ‘regina del fioretto’.

La campionessa marchigiana, che l’8 marzo scorso in occasione della festa della donna, è stata per la prima volta a Siena, non risparmia critiche alle sue ‘colleghe’, puntando il dito soprattutto contro Alice Volpi che, “veniva da due mondiali da protagonista, a 32 anni era la sua ultima occasione per vincere un titolo” e che secondo lei non avrebbe avuto il giusto mordente nella finale per il terzo e quarto posto, che la schermitrice senese ha perso con la canadese Harvey. La Vezzali porta ad esempio Londra 2012 quando “ho vinto un bronzo contro la coreana Nam, all’extra time e con una rimonta da brividi”. “Combattere per il bronzo è la cosa più difficile – dice ancora la campionessa -. Mentalmente sei uno straccio, hai perso la finale, sei distrutta, sfinita, amareggiata e dieci secondi dopo devi tornare in pedana. Quando non te ne frega più niente, svuotata come sei vuoi solo finire l’assalto e tornare a casa, però poi mi sono ricordata: ero Valentina Vezzali, la portabandiera, dovevo lottare fino alla fine”.

E non è un’attenuante il fatto che la Volpi non avesse accanto il suo fidanzato Daniele Garozzo, anche lui schermidore, fermato da problemi cardiaci. “E allora? Io sono tornata in pedana quattro mesi dopo la nascita di Pietro, una mamma senza il figlio. Alice come me aveva l’assistenza tecnica della squadra, la cosa che più conta. Certo, ognuna è diversa, ma non credo sia quello ad aver influito”, sentenzia la Vezzali.

L’intervista si chiude poi con un’amara riflessione sul fatto che tanti atleti vengono dall’estero a imparare a tirare in Italia e poi ci battono nelle competizioni internazionali. “Abbiamo i maestri e le scuole migliori. È giusto così, il confronto serve a tutti, prima ci si lamentava che la scherma fosse a portata di pochi, ora non possiamo lagnarci se tanti paesi si affacciano e ci battono”.



Articoli correlati