“Quest’anno, in confronto allo scorso, è un’annata più bassa. Ci sono stati grossi problemi di siccità, ha influito la gelata che c’è stata ad Aprile e c’è stata una grossa mancanza di olive – sintetizza Luca Simoni dell’Azienda San Giorgio a Lapi – L’olio rimane di grandissima qualità, ma la quantità è molto bassa“.
Poco ma buono: si potrebbe riassumere così la produzione di olio extravergine di oliva per quanto riguarda il 2021. I produttori hanno dovuto combattere contro la siccità, che è stato il problema principale per le coltivazioni. Se la quantità lascia un po’ a desiderare, non si può dire lo stesso per la qualità, che mantiene degli standard molto alti. L’olio buono quindi ci sarà anche quest’anno, anche se i prezzi potrebbero essere più alti.
“Penso che sarà difficile far capire alla gente che dover uscire con prezzi alti per stare a riparare le spese che purtroppo abbiamo avuto – commenta Carlo Losi, dell’azienda agricola Querciavalle – La gente deve pensare che un olio deve costare minimo 15 euro, che per quest’anno è un prezzo molto buono”.
Non solo le difficoltà di produzione, ma anche l’aumento del costo delle materie per quanto riguarda il packaging, contribuirà ad innalzare il prezzo dell’olio. “C’è sempre più educazione da parte dei consumatori che preferiscono acquistare olio di qualità – afferma Bianca Mascagni della Mascagni Organic Farm – Abbiamo riscontrato magari dei problemi per quanto riguarda il prezzo delle materie prime per il packaging: cartone, vetro e alluminio purtroppo sono aumentati molto, i costi di produzione sono aumentati quasi del 30% quindi abbiamo dovuto aumentare i prezzi rispetto allo scorso anno.
Oltre ai produttori, al mercato di Campagna Amica era presente anche l’organizzazione internazionale Medici Senza Frontiere, che collabora con Coldiretti. “Per noi questo tipo di collaborazione è importante per la nostra campagna “Diventa sostenitore senza frontiere” – dice l’operatrice Ilaria Federici – Quello che abbiamo riscontrato è che le persone che scelgono i prodotti della Coldiretti riconoscono la qualità agroalimentare, e quindi anche la competenza e l’esperienza di Medici Senza Frontiere