Produzione in calo in termini di quantità, seppur a macchia di leopardo, e mantenimento degli alti standard di qualità. Questo in sintesi il bilancio della campagna olivicola che si avvia al termine nelle campagne senesi. Il calo di produzione, che si attesta tra il 20 e il 40% in base alle zone, mutevoli anche di poche centinaia di metri, è imputabile all’andamento stagionale che ha visto una primavera piovosa a cui è seguito un periodo arido andando ad impattare nello stato vegetativo delle piante.
“Luci e ombre – sottolinea a Siena Tv Simone Solfanelli, direttore di Coldiretti Siena – si assiste a produzioni ridotte rispetto agli anni scorsi, a macchia di leopardo nel territorio, circa un – 20, -40% rispetto alle medie del territorio senese. Nonostante ciò la qualità, a mio avviso, resta ottima”.
E di fronte ad un calo di produzione è congenito anche un innalzamento del prezzo finale. “Un leggero aumento del prezzo ci sarà, determinto dalla minor produzione – conferma Solfanelli – è una prevedibile legge di mercato. Parliamo in ogni caso di un prodotto di altissima qualità, limitato, con alti costi di produzione”.
Il costo finale al consumatore dell’oro verde senese dovrebbe attestarsi tra i 10 e i 15 euro al chilo. Ma alla base di ogni valutazione ci stà la qualità, ci stanno i numeri: nella provincia di siena 15mila ettari di terreno sono coltivati a olivi, 90mila i quintali di olive raccolte per un totale di 800 aziende produttrici, circa il 15% della toscana e l’1% a livello nazionale.