Omicidio largo Sassetta a Siena: pm chiede l'ergastolo per i due ucraini

Delitto della signora Burrini, pm al termine della sua requisitoria chiede gli ergastoli con isolamento diurno per i due stranieri. "Rapina barbara e uccisione calcolata e progettata per impossessarsi dei suoi beni. Atto disumano, grave e malvagio"

Di Claudio Coli | 8 Aprile 2024 alle 15:58

Omicidio largo Sassetta a Siena: pm chiede l'ergastolo per i due ucraini

“Un efferato reato, una rapina barbaramente perpetrata: gli imputati avevano debiti da ripianare visto che conducevano una vita al di sopra delle loro possibilità. Sopprimere la signora Burrini ed impossessarsi dei suoi beni materiali era una comoda via di uscita, l’uccisione è stata preventivata e accordata in precedenza, una evenienza calcolata come unica possibilità per perseguire i loro venali obiettivi”.

Con queste motivazioni il pm Sara Faina ha chiesto la condanna all’ergastolo, con isolamento diurno rispettivamente di 12 e 8 mesi, per i due ucraini, un uomo di 41 anni e la nipote di 27, accusati dell’omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e del nesso teleologico e della rapina a danno della signora Annamaria Burrini, 81 anni, assassinata nella sua casa in largo Sassetta nel settembre 2022 a Siena.

In una lunga requisitoria il pubblico ministero ha ripercorso l’inchiesta sul delitto, le prove e gli indizi raccolti, che “oltre ogni ragionevole dubbio”, indicano nello zio 41enne l’esecutore materiale dell’omicidio dell’anziana – mediante strangolamento con un laccio di scarpa – ed eseguito in concorso con la nipote . Una azione premeditata e dalla “precisa progettualitá”, ha asserito il pm, e messa in atto per “conseguire ad ogni costo” il movente economico di asportare l’ingente bottino della signora nascosto in casa (mai però trovato) per coprire alcuni debiti contratti. I due, secondo l’accusa, dopo un primo tentativo fallito di rapina nei mesi precedenti, nel secondo avrebbero “preventivato l’uccisione” avvicinando la Burrini – che conosceva il suo omicida – con il falso interesse per un suo fondo immobiliare. Non andato a buon fine il tentativo di narcotizzarla, per il pm il 41enne l’avrebbe soffocata con un laccio mentre le donna era seduta in cucina; a confermarlo sarebbero le sue impronte del DNA sul solco del collo. I due poi, “sviando e rallentando” le indagini, hanno spostato il corpo nella stanza da letto della vittima, chiudendo a chiave la camera e facendo sparire il suo telefono. “Un fatto di una gravità, malvagità e disumanitá inaudita, la signora Burrini era indifesa ed è stata colpita nella sua casa, vittima sacrificale all’altare della venalità” ha concluso il pubblico ministero.

Claudio Coli

Nato a Siena il 20-07-1990, è iscritto all'ordine dei giornalisti come giornalista pubblicista dal 25 marzo 2013. Ha iniziato a scrivere di sport, in particolare di pallacanestro, seguendo l'epopea della Mens Sana Basket negli anni duemila. È poi passato alla cronaca locale e da alcuni anni si occupa anche di cronaca nera e giudiziaria.



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