I due ucraini a processo per la rapina-omicidio a danno della signora Annamaria Burrini, strangolata con un laccio, avevano già tentato di rapinare l’81enne nella sua casa di largo Sassetta a Siena, alcuni mesi prima del delitto: si è aperto oggi in udienza preliminare il processo ai presunti complici del crimine, procedimento parallelo a quello in corso di svolgimento in Corte di Assise, dove si contesta l’omicidio premeditato della donna, trovata soffocata sul suo letto, dopo un tentativo di narcotizzazione.
Gli stranieri, zio e la nipote, sono accusati di tentata rapina, in quanto nell’agosto 2022, secondo quanto emerso dalle indagini, avevano già tentato il colpo provando a mettere fuori uso la vittima con un lassativo. In concorso per questa tentata rapina si accusa il coinquilino italiano della signora e il compagno della donna ucraina.
Il coinquilino della Burrini è inoltre accusato di rapina in concorso (insieme al compagno della ucraina) per il crimine sfociato in tragedia e per il furto di oltre 20mila euro all’anziana. L’italiano, secondo le investigazioni, sapeva dell’ingente bottino di soldi e gioielli nascosto in casa, e avrebbe fornito le informazioni ai due stranieri, salvo poi in seguito provare a farli desistere dall’intento della rapina. Ed inoltre, sotto accusa, è ancora la giovane ucraina e la madre dello zio per presunta ricettazione di parte della refurtiva della rapina. Rinvio a metà gennaio, con le difese degli accusati che chiederanno i riti alternativi.