Omicidio largo Sassetta, la giovane imputata ucraina: "La signora Burrini l'ha uccisa mio zio"

In aula la 27enne ucraina imputata racconta la sua versione dei fatti: "Ho partecipato alla rapina ma non all'omicidio. Mio zio l'ha afferrata al collo, sono fuggita sotto choc"

Di Claudio Coli | 26 Febbraio 2024 alle 16:30

Omicidio largo Sassetta, la giovane imputata ucraina: "La signora Burrini l'ha uccisa mio zio"

“La signora Burrini è stata afferrata con un laccio da mio zio. Quando ho visto la scena ho detto ‘ma che fai’ e sono scappata, ero sotto choc. Sono colpevole in parte ma non di tutto”. E’ stata ascoltata questa mattina in aula la 27enne ucraina accusata insieme allo zio 40enne della rapina e dell’omicidio della signora Anna Maria Burrini, avvenuto il 26 settembre 2022 nella casa in largo Sassetta. La giovane ha confermato la partecipazione e la pianificazione della rapina a danno dell’81enne, dissociandosi però dal delitto avvenuto tramite soffocamento, addebitato allo zio. Una versione dei fatti che l’ucraina aveva già fornito agli inquirenti non appena fermata, e che ha ribadito oggi davanti ai giudici della Corte di Assise.

“Il piano era di addormentarla con il dimedrol e rubare” ha sottolineato la ragazza riferendo all’inizio dell’udienza di un primo fallito tentativo di rapina avvenuto a luglio, che prevedeva l’utilizzo di un lassativo Guttalax per mettere fuori gioco la signora, asportare il denaro e sostituirlo con banconote finte.  Si arriva poi al secondo e drammatico episodio di fine settembre, che come riportato in aula sarebbe stato orchestrato dai due ucraini insieme all’ex compagno della 27enne e dal coinquilino italiano della Burrini, loro amico.

Questi, nei mesi precedenti al fatto di sangue, durante un incontro, avrebbe portato con sè circa 24mila euro sottratti alla signora, innescando il colpo. In vista della rapina, stando alla versione dell’ucraina, sarebbe stato lui a fornire la chiave della stanza da letto della vittima, dove sapeva fossero nascosti i soldi. “Avevamo preso accordi con la signora per visionare un suo fondo immobiliare, prendendo tempo prima di andare dal notaio – è il racconto fornito in risposta alle domande del pm – poi abbiamo comprato un dolce e un succo Ace al vicino Carrefour e glielo abbiamo offerto, dentro al succo ci abbiamo messo dieci fiale di sonnifero” ha aggiunto. Sonnifero che però non avrebbe sortito gli effetti sperati.

La ragazza ha cosí spiegato di aver visto improvvisamente lo zio avvicinarsi con in mano un laccio bianco “e ha fatto due giri di corda, pensava che i soldi fossero nella borsa, in precedenza, mentre la Burrini era andata in bagno, ho controllato nella sua camera e non ho trovato nulla”.

La 27enne ha poi assicurato di aver incontrato, casualmente, lo zio circa mezz’ora dopo l’aggressione, all’altezza di Porta Ovile. “Sono fuggita fuori sotto choc e ho aspettato che anche lui uscisse. Quando l’ho incontrato mi ha confermato che la signora era morta e che aveva messo il corpo sul suo letto, io speravo l’avesse solo fatta svenire”. I due poi avrebbero diviso il bottino, 1500 euro più preziosi e gioielli (poi ricettati) tra cui la famosa collana rinvenuta solo nel marzo 2023. “Ho buttato la borsa con tutto il suo contenuto, del laccio non so niente” ha assicurato l’imputata. Che ha rimarcato: “Mio zio è una bomba atomica, è imprevedibile, faceva uso di sostanze e ha un precedente per omicidio in Ucraina, ero piccola al tempo – lo ha attaccato – io ho collaborato perchè mi sento in parte colpevole ma non per tutto”. Prossima udienza a inizio marzo: protagonista stavolta il 40enne ucraino.

Claudio Coli

Nato a Siena il 20-07-1990, è iscritto all'ordine dei giornalisti come giornalista pubblicista dal 25 marzo 2013. Ha iniziato a scrivere di sport, in particolare di pallacanestro, seguendo l'epopea della Mens Sana Basket negli anni duemila. È poi passato alla cronaca locale e da alcuni anni si occupa anche di cronaca nera e giudiziaria.



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