Detenzione illecita di arma da fuoco: il gup del Tribunale di Siena Sonia Caravelli ha condannato a 2 anni e 4 mesi il 26enne sudamericano ex compagno di Yulia, la giovane cuoca morta nell’agosto 2024 nell’appartamento in strada del Villino a Siena, raggiunta da un colpo partito dal fucile maneggiato dal fidanzato.
Oggi in aula era in programma la discussione dell’abbreviato del procedimento stralcio sull’accusa di detenzione illegale di arma da fuoco, accusa per cui il sudamericano si trova tutt’ora in misura cautelare, agli arresti domiciliari, dopo un periodo in carcere. Il ragazzo ha preso la parola in aula ammettendo che l’arma – un vecchio fucile da caccia – era suo e che lo aveva ricevuto da un collega di lavoro. La Procura ha chiesto 2 anni e 2 mesi col giudice che è andato oltre la richiesta disponendo 2 anni e 4 mesi, che saranno scontati ai domiciliari secondo la pena sostitutiva definita dal gup.
“La motivazione è contestuale, già nei prossimi giorni arriverà – ha spiegato l’avvocato Alessandro Betti, difensore del giovane insieme al collega Leandro Parodi – valuteremo l’Appello, la sentenza deve essere vagliata, la condanna, rispetto al quantum di pena, la riteniamo elevata per quella che era la nostra riflessione e il fatto che il rito scelto prevedeva la riduzione di un terzo”.
Chiuso questo capitolo, si attende la chiusura dell’inchiesta principale per determinare se sia stato un femminicidio o un omicidio colposo: mancano gli ultimi esiti degli esami sui telefoni poi l’indagine sarà ultimata.